Pingitore scommette sul nuovo Pat: «Dal 2012 la città è ferma, ora basta»

Martedì 21 Gennaio 2020
LA DENUNCIA
BELLUNO «Che il Pat affronti piccoli e grandi questioni»: questo l'auspicio di Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti). «La città è ferma dal 2012, quando le grandi opere sono state fatte: si pensi alla ristrutturazione del Ponte degli Alpini, al Bailey, all'accordo di programma firmato con la Regione per il ponte di San Pietro in Campo che avrebbe alleggerito il traffico in zona Veneggia. Ma anche alle progettualità Abitare il Nevegàl e all'abbattimento, che non è stato facile, dell'albergo San Martino», incalza il consigliere di opposizione che constata, amaramente, come «si tratti di tutte cose non fatte da questa maggioranza che da 7 anni e mezzo non ha messo nulla sul piatto delle opere pubbliche». Poi venendo al Piano di assetto territoriale (Pat), le cui linee generali sono approdate martedì scorso in Commissione Urbanistica, Pingitore esorta l'Amministrazione a completare alcune situazioni interrotte nel 2012, con l'elezione di un nuovo sindaco: «il centrodestra, finito il suo operato amministrativo, aveva lasciato a Massaro tante cose da terminare: la  strada interna alla Veneggia ultimata e predisposta per l'illuminazione, avevamo in progettazione anche il ponte di San Pietro in Campo e la bretella con lo sbocco al Bar Cucciolo, pensata per decongestionare il traffico in città. Largo Ugo Neri è stato creato dall'amministrazione di centro destra, ed è servito a snellire il grosso traffico di via Vittorio Veneto». Infine un ricordo per il sindaco Celeste Bortoluzzi: «Voleva addirittura fare i parcheggi sotto il Parco Città di Bologna, pensava alla copertura dell'isola pedonale da porta Dojona fino a piazza delle Erbe e una prima parte di via Mezzaterra. Aveva commissionato un progetto per il bacino artificiale d'acqua sul Nevegàl, insomma progetti concreti». (fe.fa.)
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