PIEVE DI CADORE
«Il domani va pensato oggi». È alla fine della

Mercoledì 14 Marzo 2018
PIEVE DI CADORE
«Il domani va pensato oggi». È alla fine della cerimonia funebre, che sotto la volta del Santo di Padova è risuonata l'eredità morale di Giuliano Tabacchi, l'imprenditore di Pieve di Cadore morto venerdì a 81 anni. Lascito ascoltato dalle mille persone, che ieri hanno riempito la basilica per dare l'ultimo saluto all'uomo che ha fatto grande Safilo.
E quel domani che va pensato oggi è la più rappresentativa delle frasi pescate a piene mani dal memoriale lasciato da Giuliano Tabacchi e lette in basilica da padre Giancarlo.
Una raccolta di pensieri consegnati alla moglie Bianca e ai figli Antonella e Guglielmo, in cui l'artefice della nascita di Unindustria Padova ha riassunto la propria storia, tracciando le tappe principali del suo destino. «Scintille di vita» come le ha definite il frate del Santo: «Appena finiti gli studi - scriveva Giuliano Tabacchi - avevo ricevuto offerte da Eni e Olivetti. Ci ho pensato un po', ma alla fine ho deciso di mettermi alla prova nell'azienda di famiglia per portare Safilo ad essere un'azienda internazionale».
Una scommessa vinta anche con il supporto e l'affetto della moglie Bianca. È stata lei ieri, non appena il feretro ha fatto capolino sul sagrato del Santo, ad abbracciare la bara in legno chiaro: «Amore mio» le uniche parole scucite tra le lacrime. Tanto era l'affetto di Padova per Giuliano Tabacchi, decano di una delle principali dinastie dell'occhialeria veneta, primogenito di quel Guglielmo, figlio di emigranti negli Stati Uniti dal Cadore, che nel 1934 fondò un gruppo tutt'ora secondo al mondo nel settore dietro il colosso Luxottica, che «per il suo funerale la chiesa parrocchiale di San Daniele sarebbe stata troppo piccola» ha esordito don Luciano Cavazzana nella sua omelia.
Nel ricordare la figura dell'uomo e dell'imprenditore, anche il parroco di San Daniele è partito dall'eredità morale di Tabacchi: «Giuliano ripeteva sempre che il domani va pensato oggi, ma per lui quel domani era anche il paradiso che va costruito giorno dopo giorno. Ho conosciuto Giuliano negli ultimi anni - ha continuato don Cavazzana - era un uomo impegnato nell'impresa, nella finanza e nella sanità. Gli ultimi quindici anni li ha vissuti facendo un cammino molto bello, con la moglie Bianca e i figli. Tanto volte era qui al Santo per la messa. La sua non era una pro forma ma una fede vera, che durante la sofferenza l'ha aiutato: mentre il corpo si lasciava andare, c'era una crescita uguale e contraria nell'anima. Dietro ad ogni sua donazione c'è sempre stato un cuore grande». Tanti i nomi e i volti noti che hanno voluto omaggiare la memoria dell'imprenditore, che verrà sepolto nel cimitero di Pieve di Cadore. A fianco della moglie e dei figli, i fratelli Dino e Vittorio e il mondo imprenditoriale patavino.
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