Piantagione dissequestrata: «Zero principio attivo»

Lunedì 14 Agosto 2017
LONGARONE - (mdi) Dissequestrato il campo di Fortogna: in territorio longaronese si torna a coltivare la canapa. Nei giorni scorsi, infatti, la Procura di Belluno aveva messo i sigilli al terreno di 30 metri per 30, contestando al proprietario il reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Il caso era stato reso noto dalla Casa dei beni comuni, che gestisce la coltivazione nell'ambito del Progetto per una Socialità Contadina. E ora sono gli stessi attivisti a rivelare gli ultimi sviluppi, sfociati nel dissequestro: «Nonostante il cartellino e la fattura di acquisto fossero stati consegnati durante la perquisizione casalinga - spiegano - e dimostrassero come la varietà incriminata fosse canapa Uso31 (quindi nell'elenco certificato dell'Unione europea), le forze dell'ordine hanno deciso di mandare a Venezia delle piante campione per procedere con l'analisi di valori di Thc (uno dei principi attivi della cannabis, ndr). I risultati hanno dimostrato che 4 delle 5 piante contenevano un valore pari a 0% di Thc, mentre in una la percentuale si avvicinava allo 0,1%. Ricordiamo che le varietà certificate e legalmente coltivabili devono generare Thc inferiore allo 0,2%. E, con la nuova legge dello scorso gennaio, il valore di questa molecola, evidentemente un po' ballerina, può arrivare allo 0,6%». Immediato, quindi, il dissequestro del campo.
Ma dalla Casa dei beni comuni non hanno dubbi: la vicenda genera comunque delle conseguenze. «Il campo, rimasto sotto sequestro una settimana - dicono -, non è passato inosservato agli occhi dei passanti e è stato additato come piantagione di cannabis».

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