Passo Fedaia chiuso al traffico: la rabbia del sindaco De Bernardin

Venerdì 17 Novembre 2017
ROCCA PIETORE
Il tabellone di Veneto Strade con i grandi semafori che a Peron di Sedico e Caprile di Alleghe segnala l'apertura e la chiusura dei passi non la dice tutta. Ne è convinto il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin che contesta anche i cartelli successivi oltre Caprile, quelli che indicano la chiusura di Passo Fedaia.
«È vero che la strada a Passo Fedaia lungo il lago in provincia di Trento è chiusa - dice Andrea De Bernardin - anche se è sconcertante ammetterlo quando tutti gli altri passi sono aperti. E' vero che è chiuso Passo Fedaia, ma dalla sommità e verso Canazei lato Trento. Non è chiuso per chi vuole raggiungere il Passo e Malga Ciapela. Il non indicare il tratto di chiusura è un evidente danno per la Val Pettorina».
Perchè sindaco?
«Se mi metto nei panni del turista che arriva a Belluno dall'autostrada e vuole raggiungere Malga Ciapela rinuncia non è specificato dove inizia l'interruzione. Se diretto nelle località trentine opta per altri itinerari, dal Feltrino alla Valle del Biois evitando di imboccare la Val Cordevole».
Non crede sia più grave la chiusura del Passo lato Canazei in trentino anche per l'immagine?
«Ne sono convinto. Anche lì il turista potenzialmente diretto nell'Agordino finisce per scegliere la Val Badia o la Val Gardena anche per forza di cose dove non sussistono problemi di questo tipo ed ecco che il danno in ricaduta interessa anche Alleghe, Caprile e tutto l'Agordino».
Per quaranta centimetri di neve a novembre la strada è chiusa da alcuni giorni.
«Purtroppo sì, questi sono i problemi che noi agordini conosciamo, così come li conoscono in provincia di Trento».
Una triste storia che si ripete da sempre, da sempre non sono mai state trovate le soluzioni per risolvere alla fonte i problemi, che non è solo quello di un semaforo rosso.
«Non mi sento colpevole mi ero fatto promotore di un'iniziativa con i fondi di confine, uno stanziamento di 4,5 milioni di euro nei progetti sovra provinciali da dare in gestione alla provincia di Trento per superare i problemi del passo. Rocca Pietore come Comune aveva aggiunto 500 mila euro di cofinanziamento per arrivare a 5 milioni di euro».
Sufficienti per risolvere definitivamente il problema? «Assolutamente no, erano necessari altri 5 milioni dalla provincia di Trento, si sarebbero potute fare molte opere per diminuire il pericolo soprattutto in presenza di deboli nevicate come quelli di questi giorni».
Quindi la provincia di Trento ha fatto spallucce?
«Purtroppo sì. Ringrazio la Provincia per non aver accettato il nostro contributo di 5 milioni di euro e per l'ennesima volta mi rendo conto del poco interesse per Passo Fedaia».
È anche vero che scendendo a Canazei, oltre la sommità del Passo, sono in corso importanti lavori per un importo che supera il milione di euro.
«Quella è una zona molto delicata dove nel 1982 una valanga aveva travolto e portato via il ponte. Dopo 35 anni la Provincia ha trovato i soldi per fare quel paravalanghe, bravi ma sono trascorsi tanti anni. Era un lavoro doveroso, come doveroso era almeno sedersi al tavolo della discussine con i bellunesi per discutere di quei 5 milioni dai fondi di confine».
M.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci