Parola d'ordine e il barista usciva con la droga

Sabato 10 Aprile 2021
L'OPERAZIONE
BELLUNO Da pusher consumato ha tentato fino all'ultimo di sfuggire alla polizia: quando gli agenti sono arrivati alla porta del suo bar, si è barricato e ha tentato di bruciare con l'aiuto dell'alcol 6 etti di cocaina che aveva in magazzino. Non ci è riuscito. Questa volta El Chapo bellunese, che controllava lo spaccio di polvere bianca in provincia, è finito in manette. Roberto Dal Borgo, 55enne barista di Sois, già noto da anni alle forze dell'ordine, è in carcere a Baldenich. Giovedì mattina quando gli agenti della squadra Mobile, diretti da Jacopo Ballarin, sono intervenuti al bar Sport, a Sois, per eseguire l'ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti, alla fine lo hanno arrestato anche in flagranza di reato di detenzione a fini di spaccio. Dal Borgo è ritenuto responsabile, in concorso con altri 7 indagati, dei reati di spaccio di stupefacente del tipo cocaina, violazione di domicilio, lesioni personali aggravate e calunnia. La coca sequestrata nel corso dei mesi di indagine supera i 2 chili.
IL BAR DELLA DROGA
C'era una parola d'ordine per far capire al Dal Borgo che quello che aveva di fronte non era un cliente del bar, ma del market di droga che nascondeva dietro quella attività di facciata. Arrivavano da tutta la provincia e non solo per consumare in quel locale. La persona si presentavi al banco per un caffè, un prosecco e poi se interessava qualcosa o parlava direttamente con il barista o con quello che all'epoca era un suo collaboratore. Prima però doveva esserci la parola chiave, che nessuno ha rivelato, e anche i soldi: solo dopo il pagamento il pusher consegnava la droga fuori nel parcheggio o in altro locale dello stabile. Vendeva quasi esclusivamente cocaina a 70/100 euro al grammo.
I FORNITORI
L'attività secondaria del barista è diventata quella primaria dopo il lockdown. Un mercato fiorente dal quale, secondo la stima degli inquirenti il barista ricavava con un conteggio per difetto a 200/300 mila euro annui. «L'indagine, condotta dalla Squadra Mobile con il coordinamento della Procura - si legge nella nota diffusa ieri dalla Questura - è iniziata nell'estate del 2020, ha permesso di delineare come l'indagato, da diversi anni, in maniera professionale ed organizzata, avesse creato presso l'esercizio commerciale un punto di riferimento per l'acquisto di cocaina al dettaglio. È iniziata acquisendo informazioni su quali potessero essere i canali di rifornimento di Dal Borgo dato che il numero di clienti che riusciva a soddisfare giornalmente, facevano presumere notevoli quantitativi smerciati». Sono stati stroncati quei canali, fermando i fornitori, ma ciononostante Dal Borgo non si è mai arreso. È stato individuato un uomo di origine sudamericana, Jimenez Juan Manuel, 36 anni, proveniente da Montevarchi (AR), che per diverse volte, all'inizio dell'estate 2020, era arrivato a Sois dalla Toscana permanendovi per poco tempo e senza motivo: era un corriere di cocaina. Il 28 settembre scorso viene arrestato con al seguito 289 grammi di polvere bianca nascosta all'interno di un seggiolino da auto per bambini «con ogni probabilità destinata al bar di Sois». La Sezione Antidroga della Mobile si è concentrata poi su Celislami Gentian, albanese residente a Belluno di 43 anni: arrestato il 3 febbraio scorso con 660 grammi di cocaina. Poi le manette per un terzo fornitore, un bellunese residente in città, il 25 febbraio era vicino al Bar Sport con 108 grammi di cocaina.
IL BLITZ
Dal Borgo, da barista-pusher consumato, aveva intuito che qualcosa stava accadendo. Così il 23 dicembre ha tentato di sviare i poliziotti: ha chiamato il 113 dicendo che uno delle persone (un teste sentito dalla polizia nelle indagini) aveva posizionato 5 dosi di cocaina da 1 grammo all'interno del suo bar per metterlo nei guai. La droga è stata trovata, ma l'aveva messa lui per inquinare le prove. Poi la fine giovedì mattina quando la si è chiuso a chiave dall'interno nell'ufficio del bar con la polizia alla porta. «I poliziotti sono stati pertanto costretti ad abbattere la porta per scovare l'uomo - spiega la questura - sorpreso mentre cercava di incendiare pezzi di stupefacente rivelatisi poi complessivamente 592 grammi di cocaina e 297 grammi di hashish». Sigilli anche al bar, per 15 giorni in base al Tulps.
Olivia Bonetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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