Paesi spaccati in due dalle frane e ora il rischio di valanghe

Martedì 19 Novembre 2019
Paesi spaccati in due dalle frane e ora il rischio di valanghe
POST-EMERGENZA
BELLUNO L'emergenza maltempo è passata, ma ha lasciato dietro di sé una lunga scia di smottamenti e situazioni a rischio valanghe. Nella serata di domenica è stato chiuso il centro coordinamento soccorsi (Ccs) che era stato aperto in Prefettura, così come i vari Coc (Centro operativo comunale), nei comuni. Ma i danni sono enormi: sono 22 i movimenti franosi provocati e riattivati dal maltempo degli ultimi giorni, come spiegava ieri la Regione, dopo la ricognizione della direzione dell'Area Tutela e Sviluppo del territorio del Territorio, che ha raccolto le segnalazioni. Ma proprio mentre veniva diffusa la nota, ieri intorno alle 13, si creava un'altra emergenza: la più grave di queste ultime ore.
PAESI SPACCATI
Una colata di fango ha invaso la sp 251, tra Dont e Fusine, spaccando il comune di Val di Zoldo in due. Una situazione molto complessa, gestita subito da Veneto Strade, ma che richiede un intervento sul costone, da dove continuava a staccarsi materiale. Per stamattina i tecnici di Veneto strade dovrebbero riuscire a completare una pista, per i passaggio solo dei mezzi di emergenza. «La strada resterà chiusa almeno fino a tutta la giornata del 19 novembre - spiegava ieri il sindaco Camillo De Pellegrin, che ha chiuso le scuole per la giornata di oggi. Scuole chiuse anche a San Pietro di Cadore, dove la frana sulla sp 30 in località Molini, ha comportato anche l'evacuazione di 4 persone. Restano una quindicina gli sfollati in tutta la provincia (altri a Vallada e 6 persone a Schiucaz). Resta chiusa via Miari a Belluno per uno smottamento. A Zoppè di Cadore si registrano problemi in località La Vara e a Limana in località Navasa sulla sponda torrente Lavedin. A Calalzo, precisamente in Val Molinà, frana a valle della strada. Cinque situazioni critiche per smottamenti in territorio di Santo Stefano di Cadore. In località Campolongo si registra una frana a ridosso fienile e lo smottamento di vie guide alpine. Infine, già sgomberata una frana in località Cunettone, che aveva creato problemi domenica sera.
PERICOLO VALANGHE
A preoccupare ora il rischio valanghe. Per questo i passi restano chiusi: Valles, San Pellegrino, Fedaia, Pordoi, Campolongo, Valparola, Falzarego, Giau, Cimabanche, Tre Croci, Cibiana, Forcella Campigotto. Aperti invece passo Staulanza, il Duran, Cereda, passo della Mauria, Monte Croce e Rolle.
L'ALLERTA
Le previsioni inizialmente pessime per il pomeriggio di ieri sono mutate, ma non promettono niente di buono per oggi. Resta l'allerta arancione per l'Alto Piave e Valbelluna, per criticità idraulica, allerta gialla per i torrenti e arancione per rischio geologico. Allerta arancione per Sovramonte Arsiè Fonzaso e Lamon.
LA PROVINCIA
«Ancora una volta il sistema di Protezione Civile e di gestione dell'emergenza ha funzionato - ha detto ieri il presidente della Provincia Roberto Padrin - . Grazie a tutti coloro che hanno collaborato in queste giornate difficili per il nostro territorio. Oggi è la giornata della prima conta dei danni, che a una prima stima sembrano ingenti. Però non abbiamo avuto perdite di vite umane e di questo va ringraziata la macchina dell'emergenza. Da Arpav che ha sempre fornito previsioni precise e dettagliate, fino al prefetto, che con lucidità ha saputo coordinare la sala operativa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci