Ostacoli al volo: è in arrivo un drone

Mercoledì 22 Gennaio 2020
NEI CIELI IN SICUREZZA
BELLUNO Il primo bonifico di pagamento è stato inoltrato ieri. Servirà a pagare un drone realizzato su misura. C'è tenacia e innovazione nel progetto di eliminazione degli ostacoli al volo del Comitato Falco senza ostacoli. Il gruppo di volontari guidato dal medico Alessandro Forti va avanti. Il posizionamento delle sfere di segnalazione nel maledetto punto dell'incidente a Rio Gere è stato il primo passo di una corsa che, nel giro di pochi mesi, sta portando i volenterosi a realizzare obiettivi in cui pochi credevano. Partendo da zero ma con la speranza di farcela, Forti e co hanno raccolto dapprima quasi 11 mila euro per il posizionamento delle sfere, quindi hanno proseguito con lo studio di un drone ad hoc in grado di attaccare bandierine catarifrangenti ai cavi di alta tensione e alle teleferiche. Non contenti, con 2 mila euro donati da Bim Gsp hanno anche acquistato un sistema di pompe e tubi per colorare con colori visibili di notte i cavi. Insomma, non ci si ferma e non si rallenta. Entro l'estate nuove zone saranno messe in sicurezza.
DOPO LE SFERE
Il posizionamento delle sfere a Rio Gere, alla fine, è stato donato dalle ditte che si sono prese a cuore il progetto e hanno effettuato la collocazione sui cavi con l'elicottero. Così il Comitato ha potuto tenere nel proprio conto corrente i soldi raccolti grazie alle donazioni e volare dritto e veloce verso l'obiettivo successivo. «Con una donazione di Bim Gsp abbiamo acquistato un sistema per colorare i cavi da usare sul carrello delle teleferiche dei rifugi spiega Forti -. I colori contengono cristalli di vetro che rifrangono la luce e sono visibili anche di notte. In ambiente non li abbiamo ancora provati, stiamo aspettando il via libera dalla Provincia». Colorare i cavi non è l'unico modo per rendere visibili gli ostacoli agli elicotteri. L'altro mezzo è, appunto, il posizionamento di cartellini ai cavi attraverso un drone specifico. Un progetto, questo, che da solo vale 15 mila euro. L'apparecchio in grado di librarsi in volo e di avvicinarsi ai cavi per attaccare i segnalatori è stato sviluppato da una start up di Tezze sul Brenta e ieri il Comitato ha effettuato il primo pagamento. Resta però da migliorare la tenuta delle bandierine che restano ben salde fino a quando il vento sferza a 74 chilometri orari, ma dai 75 si staccano. «I magneti sono molto potenti spiega Forti -, ma dalle prove effettuate all'Eurac di Bolzano non lo risultano abbastanza. Serve andare avanti nella sperimentazione prima di portarle in ambiente».
LA SICUREZZA
L'obiettivo, comunque, è di installarle a primavera, quando le condizioni meteo lo permetteranno. Nel frattempo si attende il via libera da Palazzo Piloni. Il presidente della Provincia Roberto Padrin, informato del progetto da Forti, si è detto molto interessato e non è detto che in futuro non partecipi anche il pubblico a quella che, per ora, è una grande operazione di solidarietà partita dal basso. In quanto ai cavi, purtroppo sono molti quelli da segnalare. Si partirà da quelli del Rifugio Torrani, particolarmente pericolosi conclude il presidente del Comitato e poi via via seguiremo il censimento effettuato in questi mesi selezionando dove c'è pericolo. In tutto sono circa 200 i luoghi dove intervenire. Il drone verrà affidato ai volontari del Soccorso alpino, saranno loro a utilizzarlo e a occuparsi della loro manutenzione. Per donazioni alla causa: IBAN IT 14R033596768451070032109
Alessia Trentin
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