Ospedale, sparisce senologia

Mercoledì 18 Ottobre 2017
Ospedale, sparisce senologia
FELTRE
L'unità semplice di senologia del Santa Maria del Prato pronta a chiudere i battenti a favore di un accentramento al San Martino di Belluno. Preoccupazione tra i cittadini per la perdita di un servizio importante, punto di riferimento per il Feltrino ma anche per il Primiero. La struttura è stata istituita nel 2014 e come referente ha il chirurgo Mauro Dal Soler. Un riconoscimento importante, quello arrivato all'ospedale feltrino, per la ricca attività costantemente portata avanti negli anni. Ora, però, la stessa parte a rischio. Nel documento programmatico presentato la scorsa settimana da parte della dirigenza dell'Usl 1 Dolomiti, l'unità semplice in questione dal prossimo 1° gennaio 2018 pare non esserci più. La notizia ha iniziato a circolare creando forte preoccupazione.
IL SINDACATO
«Come Cgil abbiamo chiesto immediatamente l'atto aziendale sottolinea il segretario provinciale Funzione pubblica Gianluigi Della Giacoma perché le schede che ci ha presentato il direttore generale dell'Usl Dolomiti, da una prima visione, ci preoccupano fortemente per una riduzione dei servizi nei luoghi periferici, tra cui Feltre. Ci spaventa la questione della senologia: non abbiamo ancora capito quale sarà l'assetto del dipartimento di prevenzione che sembra sia concentrato solo su Belluno, ma anche sul futuro del laboratorio di Feltre. Sono questi solo alcuni dei temi che ci preoccupano». Della Giacoma aggiunge che «nei prossimi giorni convocheremo il comitato degli iscritti della Cgil per esaminare con attenzione l'atto e fare le nostre proposte di revisione del documento stesso in funzione di una distribuzione periferica dei servizi». «Constatiamo - sottolinea il sindacalista che c'è un arretramento dell'offerta sanitaria nella provincia di Belluno. È l'ennesima dimostrazione che la gestione di materie così importanti non può essere declinata dalla Regione ma dobbiamo essere noi protagonisti perché Venezia non può capire quelle che sono le nostre necessità. E alla fine il direttore generale ha applicato i dettami che sono arrivati dalla laguna». La preoccupazione generale è che l'Usl vuole andare, passo dopo passo, verso l'accentramento di tutta la chirurgia a Belluno (compresa l'anatomia patologica).
L'ASSOCIAZIONE
L'Associazione donne operate al seno di Feltre è un sodalizio che da anni, come fa intendere il nome, si occupa delle donne operate al seno. Le volontarie del sodalizio dedicano il loro tempo il lunedì e il giovedì pomeriggio per le sedute di linfodrenaggio, ma sostengono anche psicologicamente le donne sia nel momento della diagnosi sia in quello dell'intervento. Un'istituzione importante che ha scoperto di questo taglio leggendo l'atto aziendale. «Ho letto le linee aziendali e, al suo interno, compare l'unità di senologia per l'ospedale di Belluno ma non per quello di Feltre spiega la presidente dell'Associazione Prisca Perenzin - Il Santa Maria del Prato è punto di riferimento extraregionale e l'unità di senologia lavora da circa 20 anni, diventando nel tempo un fiore all'occhiello per il nosocomio feltrino». La preoccupazione dell'associazione, che ad oggi conta circa una sessantina di persone, è anche la difficoltà di accedere al servizio a Belluno. «Al Santa Maria vi accedono tantissime donne feltrine e del Primiero prosegue la presidente - siamo preoccupate per loro e anche per quelle dell'alta Valsugana e della zona di Valdobbiadene che avranno difficoltà ad accedere a Belluno, sempre se decideranno di recarsi là. È inutile negare che è più facile che si scivoli in giù, verso Montebelluna, Bassano, Treviso piuttosto che Belluno». Quello che ha lasciato amareggiata l'associazione è che nessuno l'abbia informata di nulla nonostante si occupi proprio delle donne operate al seno, ma che abbia dovuto scoprirlo leggendo gli atti aziendali. «Una notizia che ci ha lasciati sconcertati conclude Perenzin visto che anche l'ospedale di Feltre, secondo i criteri nazionali, era il primo in regione per l'affidabilità e le non complicanze durante e post intervento».
Eleonora Scarton

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