Ortopedia, il caldo è insopportabile

Lunedì 22 Luglio 2019
Ortopedia, il caldo è insopportabile
IL CASO
BELLUNO Caldo asfissiante al San Martino. Per i pazienti allettati l'estate è un incubo: la temperatura in certe stanze tocca i 34 gradi. La storia arriva dal reparto di Ortopedia, dove Massimo Dall'Omo, bellunese, è stato ricoverato per una quindicina di giorni a giugno per problemi al ginocchio. Nulla da rimproverare al personale del reparto, che l'uomo ringrazia per l'efficienza e la disponibilità dimostrate, la critica è più che altro un invito, quello a installare il condizionatore perchè la degenza, ora come ora, è insopportabile. Dall'Omo ha già fatto presente il disagio al primario di Ortopedia, ora si augura che dai piani alti la richiesta venga presa in considerazione.
IL DISAGIO
Era la fine di giugno, quando l'uomo è finito in Ortopedia al San Martino per un problema al ginocchio. L'allettamento e la permanenza in ospedale sono durati 15 giorni, coincidendo giusto giusto con le settimane più calde dell'estate. Così, al dolore si è aggiunta l'insofferenza per temperature che, in stanza, arrivavano anche a 34 gradi. A nulla servivano i tentativi di creare circolo d'aria nelle camere, la tortura era pressoché quotidiana e proseguiva fino al tramonto. «Le temperature che si registrano normalmente all'interno delle stanze della struttura ospedaliera portano forte disagio a noi pazienti racconta ; purtroppo il reparto è sprovvisto di aria condizionata e di una giusta ventilazione. Nella stanza in cui ero ospitato la temperatura non è mai scesa sotto i 26 gradi e raggiungevano nel pomeriggio inoltrato anche i 34. Questi i gradi reali e non quelli percepiti, di gran lunga superiori».
DI CALDO IN CALDO
Di giorno, quando il sole non batteva direttamente sulla facciata dell'ospedale, Dall'Omo e i compagni di stanza aprivano le finestre tenendo abbassate le tapparelle così da far girare un po' d'aria. Tentativi inutili, perchè ben presto si è scoperto come giusto sotto le finestre, per rinfrescare altri locali, si trovassero grossi condizionatori che, con i loro ventilatori indirizzavano aria calda giusto in direzione del reparto. «Purtroppo quell'aria calda entrava attraverso quelle finestre che aprivamo per ricevere un po' di refrigerio prosegue il cittadino -; il rumore di quei condizionatori, poi, si rendeva insopportabile durante tutte le ore diurne e notturne. Ci si immagini la condizione mia e degli altri pazienti, già costretti a sopportare il dolore e le difficoltà post-operatorie e messi nella condizione di dover superare anche i disagi arrecati dalla mancata climatizzazione dei locali, dove si deve trascorrere il lento passare delle ore restando supini a letto: alla sofferenza fisica post-operatoria si somma il disagio della calura estiva e dell'umidità relativa particolarmente alta e insopportabile».
LA RICHIESTA
La proposta alla direzione sanitaria suona quasi come una supplica. Dotare i settore il reparto di aria condizionata non è, secondo l'ex paziente, una gran spesa. «Ci sono circa 35 posti letto, per circa 25-30 camere, facendo un calcolo a grandi linee, non penso che attrezzare con condizionatori il reparto costi un'enormità conclude , sono sicuro che sia il personale ospedaliero che i ricoverati ne potrebbero trarre beneficio, in termini di salute collettiva. Naturalmente, in calce a questa mia osservazione, devo sottolineare, in maniera maiuscola, l'efficienza di tutto il personale del reparto di ortopedia, che merita un plauso speciale per la gentilezza, la disponibilità e la professionalità che ha sempre dimostrato nella cura di ogni paziente di ogni grado e di ogni età e in qualsiasi condizione essi si trovassero».
Alessia Trentin
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