«Ok alla rinascita urbanistica, ma con appalti alle ditte locali»

Martedì 20 Febbraio 2018
«Ok alla rinascita urbanistica, ma con appalti alle ditte locali»
IL PROGETTO
Belluno Progetto di rigenerazione «occasione importante per il territorio, ma deve avere ricadute sulle imprese locali»: i consiglieri di opposizione Raffaele Addamiano e Franco Roccon tornano sul tema degli appalti per i lavori previsti al piazzale della stazione, all'ex chiesa dei Gesuiti, al parco di Lambioi, all'ex caserma Piave, alle vecchie Gabelli e a Palazzo Crepadona. I due confezionano un'ordine del giorno ad hoc in vista della prossima riunione del Consiglio comunale. La questione, d'altra parte, è troppo importante per il Bellunese per essere lasciata cadere nel vuoto. Palazzo Rosso si affiderà alla Provincia di Vicenza per le gare di appalto degli interventi contenuti nel Piano di rigenerazione urbana, una ragione in più per i due consiglieri per temere che, alle realtà locali, non arriverà nulla. «In provincia ci sono circa 330 aziende spiega Roccon di cui una quarantina hanno i requisiti per partecipare a queste gare. Sia Anac che Consiglio di Stato si sono espressi sull'importanza della territorialità nell'affidamento dei lavori. Ci sono tutte le condizioni per non indire una gara europea, ma procedere con altre modalità in grado di mettere paletti sulla provenienza dei partecipanti». Fino all'importo massimo di 5 milioni 548 mila euro, infatti, si può evitare la gara europea e procedere con trattativa negoziata. «Il rispetto della legge è imprescindibile aggiunge Addamiano -, ma questa richiesta nasce dalla volontà di coniugare il libero mercato e la concorrenza con la territorialità. Fino a 40mila euro si può agire con affido diretto, aiutando tante aziende, tra 40 e 150 mila, invece, con la procedura negoziata».
A.T.
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