NUOVE FRONTIERE
BELLUNO Il glaucoma costituisce uno dei grandi problemi per la

Venerdì 27 Dicembre 2019
NUOVE FRONTIERE BELLUNO Il glaucoma costituisce uno dei grandi problemi per la
NUOVE FRONTIERE
BELLUNO Il glaucoma costituisce uno dei grandi problemi per la salute, colpisce il 2,5 per cento della popolazione sopra i 40 anni. Rappresenta la seconda causa di cecità al mondo dopo la cataratta, ma a differenza di quest'ultima la perdita visiva nel caso di glaucoma è irreversibile. Nell'Ulss 1 si lavora a tecniche innovative.
Francesco Sperti, alla guida della unità operativa di oculistica di Belluno e, da alcuni mesi, facente funzioni di direttore anche a Feltre, fa il punto sulla chirurgia mininvasiva legata a questa patologia.
IMPIANTO NELL'OCCHIO
Da circa 2 anni l'Unità operativa di Oculistica di Belluno sta impiantando un dispositivo medico da inserire all'interno dell'occhio nei pazienti glaucomatosi. Tale dispositivo consente un deflusso dell'umore acqueo a livello dello spazio sottocongiuntivale in modo simile ad una trabeculectomia che è l'intervento standard nella chirurgia del glaucoma. La differenza consiste nel fatto che l'impianto del dispositivo con chirurgia mininvasiva non necessita di apertura della congiuntiva; inoltre consente un deflusso controllato dell'umore acqueo eliminando di fatto la complicanza maggiore della chirurgia tradizionale che è l'ipotonia spinta.
UN TUBICINO DI 6MM
«Il dispositivo in uso a Belluno, Xen gel - spiega l'oculista Marco Vaccaro -, è costituito da gelatina animale biocompatibile che grazie ad un trattamento crosslinkant e presenta aumentata stabilità e durata nel tempo. E' costituito da un tubicino di 6 mm con un diametro interno di 45 micron; tale calibro ridotto offre un'aumentata resistenza al deflusso di umore acqueo e previene fenomeni di ipotonia post-operatoria da eccessivo drenaggio dalla camera anteriore allo spazio sottocongiuntivale. Può essere inserito da solo o in associazione alla chirurgia della cataratta. Potenziali candidati sono tutti i pazienti affetti da: glaucoma ad angolo aperto mal controllato dalla terapia o pazienti scarsamente tolleranti alla terapia. Tale procedura chirurgica non pregiudica la possibilità di eseguire una trabeculectomia in seconda battuta che si rende necessaria in circa il 10% dei pazienti operati con questa tecnica. Si tratta di una metodica molto interessante, la più promettente nel campo del glaucoma tra i dispositivi attualmente sul mercato, mininvasiva, che apre importanti possibilità terapeutiche aggiuntive a quelle già presenti nella cura del glaucoma. I pazienti trattati con questa tecnica sono stati 20. Solo in un caso è stato necessario fare una trabeculectomia. Il vantaggio principale per i pazienti - conclude Vaccaro - è l'aver eseguito l'intervento in anestesia topica e soprattutto il basso profilo di rischio di tale procedura (si evita completamente il rischio che l'occhio abbia pressioni troppo basse con collasso degli spazi interni».
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