«Noi siamo disposti a garantire i soldi per salvare i mesi invernali»

Domenica 27 Settembre 2020
«Noi siamo disposti a garantire i soldi per salvare i mesi invernali»
LO SPIRAGLIO
BELLUNO «Siamo disposti a garantire delle risorse per la stagione invernale sul Nevegal». Parola di Unifarco. L'azienda bellunese leader nel campo farmaceutico ci mette la faccia, e non solo, sulla questione relativa agli impianti sciistici del Colle che rischiano di non aprire per questo inverno. L'unica soluzione che si prospetta all'orizzonte è che un privato garantisca una copertura economica. Per lo meno fino a primavera, quando il Comune dovrebbe acquisire gli impianti.
L'IMPRENDITORE
«La situazione è complessa ha spiegato ieri mattina, al telefono, Massimo Slaviero, ceo Unifarco . Sembra che ci sia una qualche volontà dell'amministrazione e dell'Alpe a tirarla lunga in maniera esagerata. Io non posso far altro che dire questo: ho la possibilità di partecipare all'asta per la gestione degli impianti. Da imprenditore è semplice». Per Slaviero sarà necessario anche un intervento da parte della Regione. «Nessun privato andrà mai a dissanguarsi per il Colle ha chiarito . La Regione dovrebbe mettere due-tre milioni di euro. Gli impianti infatti sono patrimonio della popolazione. C'è un interesse a tenerli in piedi? Se la risposta è sì, l'Alpe deve facilitare la procedura. Altrimenti che chiudano tutto». È un discorso, però, valido per il futuro quando il Comune, come annunciato venerdì mattina a Palazzo Rosso, acquisirà gli impianti.
LA STAGIONE
Tornando al presente, e quindi a una stagione invernale che rischia di saltare, Unifarco è disposta a mettere delle risorse per garantirla? «Certamente ha risposto Slaviero . Alla fine basta poco. Credo sarebbero sufficienti il Campo scuola e la Coca bassa. In modo da tenere in vita lo sci club e far venire i ragazzi a sciare». È un'opportunità, quella di aprire solo una parte degli impianti, che non dispiace nemmeno agli operatori del Nevegal. Ma c'è il problema della manutenzione che dovrebbe esser fatta prima di ottobre. «Anche se riuscissimo a stare nei tempi previsti ha evidenziato Gianni Pastella di Vivaio Dolomiti mancherebbe la manodopera. Gli operai che c'erano si sono trovati un altro lavoro. Non potevano rimanere a queste condizioni». Eppure, secondo molti, una soluzione la si potrebbe trovare. «Lo skilift del campo scuola è praticamente a posto ha spiegato Alessandro Molin, direttore della sci club Nevegal Potremmo decidere di far funzionare solo quello e la seggiovia della coca bassa. Però occorrono soldi e qualcuno interessato alla nostra causa». Solo per l'impianto di innevamento servono circa 70mila euro (di solito ne vengono usati 100mila per l'intero comprensorio).
LA PROPOSTA
Sulla questione del Nevegal c'è un'ulteriore proposta. «Anni fa avevamo pensato a un consorzio di Comuni ha raccontato Enrico De Bona, di Turistica Dolomiti . Il Nevegal non deve essere un'esclusiva della città di Belluno ma può allargarsi a tutti i Comuni limitrofi. Potremmo quindi coinvolgerli e chiedere di aiutarci». De Bona ha in mente i Comuni della Valbelluna ma anche quelli fuori provincia: «Il sindaco di Treviso è salito in Nevegal la scorsa settimana ed è rimasto molto affascinato. Vuole tornarci. Perché non contattare anche lui e il sindaco di Vittorio Veneto? Al tavolo delle trattative saremmo molto più forti». Il Colle esercita un fascino senza tempo che si estende fino al litorale veneziano. Giorgio Huber, pensionato di 63 anni, abitava in centro storico a Venezia. Ora ha una casa in Nevegal e sei ettari di terreno. «Avevo problemi di asma e dovevo prendere medicine ogni giorno ha detto ieri mattina nella conferenza stampa organizzata dagli operatori del Colle Qui sono spariti. Ho iniziato a venire in Nevegal a 15 anni. E sono tornato perché avevo bei ricordi. Mi dispiace per quello che sta succedendo». La soluzione per salvare il Colle esiste e si chiama Unifarco, a cui potrebbe unirsi anche Turistica Dolomiti. «Siamo una regione ricca ha concluso Slaviero di Unifarco . Zaia è stato rinominato alla guida della Regione e immagino che ribadirà il suo impegno. Dove sono i problemi? Parlerò con tutti gli operatori. La cordata è chiara».
D.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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