Nevegal, l'Alpe affitta gli impianti

Venerdì 3 Luglio 2020
Nevegal, l'Alpe affitta gli impianti
IL FUTURO DEL COLLE
BELLUNO L'assemblea dei soci dell'Alpe del Nevegàl dice sì all'affitto del ramo d'azienda. Ma i tempi sono stretti. Il presidente del consiglio di amministrazione, Maurizio Curti, ad assemblea conclusa racconta: «I soci hanno dato incarico al Cda di continuare l'operazione con la Bellunum per verificare l'ipotesi e le basi per l'affitto del ramo d'azienda. Rimaniamo dell'idea che ogni ora che passa è tardi, nulla togliendo alla capacità della municipalizzata, sia chiaro». I nodi da sciogliere e le tempistiche, infatti, sono quelli legati alla sicurezza degli impianti a fune, al personale, alla nomina delle persone che devono avere competenze specifiche. «Insomma, tutte le complessità che interessano la gestione degli impianti a fune», fa sapere il presidente.
FINE DI UN'EPOCA
All'assemblea hanno partecipato 19 dei 22 soci, quindi la maggioranza, che ha deciso per proseguire e dare un'altra chance alla stagione estiva del Colle. Ma, una volta archiviata anche l'ennesima opera di salvataggio della stagione estiva Maurizio Curti ribadisce che «dopo le ferie andremo a mettere in liquidazione la società». A quel punto l'Alpe del Nevegàl, la srl che per anni ha gestito gli impianti del Colle, verrà sciolta e poi potrebbe essere acquisita da chiunque. «Noi confidiamo prosegue il presidente del Cda - che il Comune si assuma l'impegno preso con la cittadinanza», ovvero quello di comprare gli impianti per poi metterne a bando la gestione.
L'OPERAZIONE
Come è noto qualcuno ha già manifestato l'intenzione di partecipare al bando, parliamo della nota azienda farmaceutica di Meano, Unifarco. Proprio per quest'operazione Palazzo Rosso ha commissionato ad una società bolognese di affiancare gli uffici per redigere una relazione di sostenibilità economico finanziaria di questo passaggio. Solo se gli impianti saranno di proprietà pubblica la Regione Veneto potrà come già espresso dall'assessore al Turismo, Federico Caner, lo scorso autunno alla sede del Genio Civile di Belluno sostenere economicamente il Nevegàl. Ci sono infatti vari modi per farlo: ci sono finanziamenti (tramite bando) per gli impianti a fune (circa 12 milioni di euro), e poi ci sono progetti di rilancio dell'area, che la Regione può sostenere, come il completamento delle strade silvo pastorali (ad esempio quella che dalla Grava arriva a Valmorel). In molti, poi, incrociano le dita per la realizzazione del bacino artificiale multivalente, un'opera che potenzialmente avrà ricadute turistiche su tutte e quattro le stagioni, inutile dire che sosterrà l'innevamento artificiale e potrebbe avere uno scopo specifico di antincendio boschivo.
I LAVORI
Nel frattempo il Comune si sta attivando per la pulizia dei sentieri in Nevegàl programmata per sabato, pulizia che nei giorni scorsi ha suscitato qualche polemica perché molte associazioni si sarebbero aspettate di iniziare prima. «Nelle scorse settimane, abbiamo convocato le associazioni del Colle chiedendo loro di darci una lista di priorità per gli interventi di pulizia dei sentieri - spiega Giannone dato che non hanno trovato un accordo, abbiamo deciso di avviare i lavori in autonomia, coinvolgendo volontari preparati». Già allertati gli uomini della Protezione civile comunale, quelli dell'associazione Nazionale Alpini, della Pro Loco Castionese, oltre a una decina di altri volontari. «Sono intanto già iniziati i lavori di manutenzione previsti dalla convenzione siglata con l'Unione Montana, - anticipa Giannone che si sta occupando della strada silvo-pastorale che attraversa il Nevegal».
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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