Nevegal: gli operatori all'attacco

Giovedì 16 Maggio 2019
L'APPELLO
BELLUNO Gli operatori del Nevegàl sollecitano di nuovo un incontro con l'Amministrazione comunale, come avevano chiesto durante l'ultimo consiglio comunale di Palazzo Rosso, il 29 aprile. «Ci siamo costituiti in Comitato, siamo circa 16 operatori del Colle, dalla scuola di sci, ai ristoratori, dai rifugi ai negozi di abbigliamento, dal supermercato ad altri esercizi commerciali», spiega Alessandro Molin, che racconta come gli operatori abbiano già incontrato Lionello Gorza del Consorzio Prealpi Valbelluna, per entrare nel circuito promozionale.
IL METEO IMPIETOSO
Il motivo per cui il neo comitato ha deciso di farsi sentire è legato alla seconda grande ondata di maltempo che ha investito il Colle le scorse settimane. «Dopo l'esperienza di ottobre abbiamo rivissuto momenti difficili anche due settimane fa. È scesa molta neve sul Nevegàl, neve di aprile e maggio che ha un peso specifico più importante rispetto a quella invernale ha sottolineato Molin -. Abbiamo registrato danni ingenti, noi operatori siamo in grado di fare qualcosa, ma non tutto. Ci sono tutti gli elementi per definire quest'ondata di maltempo un'emergenza». Domenica scorsa il Colle ospitava una gara podistica, il cui tracciato è stato giocoforza modificato a causa di nuovi schianti e interruzioni di sentieri, tanto per rendere l'idea.
L'AZIENDA
«Sappiamo che l'Alpe gestirà gli impianti anche quest'estate proseue Molin -, da settempre poi si metterà da parte, se non arriverano forze economiche. Noi operatori, tutti insieme, siamo come un'azienda che dà lavoro a 150 persone e questo è il tempo della programmazione. Il Nevegàl conta 1450 unità abitative, che necessitano di servizi per dare al Colle un valore aggiunto. Ora siamo in balia degli eventi. Chiediamo di avere un incontro urgente con il sindaco, ma non un incontro interlocutorio. Un incontro che dia un piano per risolvere le criticità. Fra dieci giorni inizia la stagione estiva», ma il paesaggio sul Colle è ancora apocalittico. C'è una ditta che si è aggiudicata il bando per togliere i tronchi degli alberi caduti, «ma sta facendo i privati, non ha ancora iniziato lo sgombero di parti comuni», gli fanno eco altri operatori, tra cui Checco Zaino che chiede «un po' di responsabilità da parte degli amministratori, a partire dagli sfalci alla riorganizzazione del piazzale». Marco Nueric suggerisce di «insistere affinchè il territorio rimanga vivo». Sabrina Dal Farra propone di «collaborare insieme. Noi in Nevegàl viviamo, forse possiamo dare spunti e idee». Isabella Patisso ha un punto vendita sul piazzale, uno di quei posti dove, se sei in montagna, puoi trovare tutto ciò di cui hai bisogno: «Per andare avanti ho trovato un secondo lavoro, già ci occupavamo di aprire delle case vacanze, ma abbiamo notato che se non si dà offerta turistica le persone non tornano». Il tema dello spopolamento è stato sviluppato anche da Sabrina Dal Farra Alessandro Molin, che hanno concluso come la Commissione speciale per il Nebegàl e l'amministrazione debbano collaborare. Gli operatori ce la mettono tutta: la scuola di sci è riuscita a coinvolgere, partendo da ottobre (in incredibile ritardo, dal momento che l'apertura degli impianti era in forse) più di 15 scuole che hanno portato gli alunni sul Colle per tre giorni a sciare. I numeri e la visibilità ci sono, se solo lo si vuole.
Federica Fant
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