Nasce il Comitato per far realizzare un doppio tunnel

Martedì 7 Dicembre 2021
Nasce il Comitato per far realizzare un doppio tunnel
SANTO STEFANO DI CADORE
Un comitato per la Comelico bis. A lanciare l'idea è Alfredo Comis, già componente della nona Commissione della Camera dei Deputati, quella dei lavori pubblici, dal 1983 al 1987, cioè negli anni più importanti per la nascita e la realizzazione della Comelico Uno ed anni in cui, già allora, Anas aveva riconosciuto la necessità del tunnel di Coltrondo.
«Lo scopo del costituendo Comitato spiega Alfredo Comis è far sentire la voce di tutta la valle, di affiancare le amministrazioni locali in questa battaglia per la nostra sopravvivenza e di chiedere un posto al tavolo istituzionale dove verranno discussi questi problemi». Con l'iniziativa del Comitato per la seconda galleria del Comelico saranno chiamati a raccolta, in un'assemblea da tenersi entro la fine di dicembre, i valligiani, gli operatori economici, gli amministratori ed i politici bellunesi. Durante l'incontro verrà illustrato il progetto del secondo traforo che, partendo da Cima Gogna, dopo aver imboccato la vecchia strada dla val, attraversa il fiume Piave, entra in galleria sotto il monte Tudaio e, continuando sempre in galleria sotto Coltrondo, sbuca alle porte di Santo Stefano, dov'era prevista l'uscita della galleria promossa e fortemente sostenuta dall'ex sindaca nonché già presidente dell'Unione montana comeliana Alessandra Buzzo.
«Questo spiega Comis permetterebbe di tenere percorribile la vecchia galleria che, nonostante i lavori previsti, non diventerà comunque a norma. La normativa europea prevede che una galleria che superi i quattro chilometri debba avere delle vie di fuga e dei marciapiedi laterali, opere impossibili da realizzare. I costi di questa nuova galleria che proponiamo sarebbero coperti dai 65 milioni previsti per le opere presentate da Anas e dai 45 milioni che dovrebbero essere ancora a disposizione per il tunnel di Coltrondo. E da questo budget avanzerebbero pure dei fondi». I lavori al tunnel esistente consistono, fra l'altro, nel suo completo rifacimento mediante il consolidamento della volta, la realizzazione di un nuovo rivestimento definitivo e dell'arco rovescio al di sotto del piano viabile, nell'implementazione di un nuovo sistema di drenaggio delle acque sotterranee e di piattaforma. «Realizzare il completamento dell'arco che forma la galleria stessa continua significa togliere tutto il manto stradale e fare un getto in calcestruzzo ad un livello più basso. Questo lavoro serve ad evitare che le attuali pareti scivolino verso il basso creando delle spaccature sulla volta con conseguenti cadute di calcinacci e perdite di acqua. I lavori in corso sono stati effettuati nei punti critici per ovviare a questi problemi, seppur non in maniera radicale. I lavori in programma, dalla prossima primavera, sembrano essere già appaltati e per effettuarli è indispensabile togliere il manto stradale con la conseguente chiusura di almeno una carreggiata per volta». Le due proposte avanzate dall'Anas, cioè la chiusura totale della galleria per 535 giorni, esclusi i mezzi di soccorso e delle forze dell'ordine, o la formula delle fasce alternate di stop e di apertura, per 745 giorni, non convincono: né una né l'altra. «La prima soluzione commenta Comis, che al taglio del nastro di quello che fu per un certo periodo il tunnel su statale più lungo dell'intero asse stradale nazionale, il 31 luglio 1986, rappresentò il governo è impensabile; la seconda è disastrosa. Le difficoltà conseguenti a raggiungere la nostra valle o ad uscirne darebbero il colpo di grazia allo spopolamento, sancendo la morte del Comelico». Intanto una nuova ordinanza di Anas chiude nuovamente il traforo, nella fascia oraria dalle 21 alle 6: da ieri a domani, dal 9 all'11 e dal 13 al 18 dicembre.
Yvonne Toscani
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