Multato per i falsi dispetti in parete

Sabato 23 Maggio 2015
«Franco Miotto cercò in tutti i modi di ostacolarmi non controllando lo stato delle corde e sperando che mi fermassi alla cengia, poi quando capì che stavo progredendo verso la vetta mise in atto l'ultimo luciferino espediente di smuovere una miriade di sassi»: queste frasi spedite nel gennaio 2014 via mail al Cai di Belluno e accessibili a molte persone, sono costate a Giovanni Groaz, 59enne alpinista piemontese abitante a Trento una condanna per diffamazione (400 euro di multa) e al risarcimento del danno morale causato al noto alpinista 83enne Franco Miotto, che vive a Limana, e valutato in 4mila euro.
L'ascensione cui Groaz si riferisce è quella lungo il versante occidentale del Pelmo nel lontano 1977 e sarebbe rimasta nella memoria dei protagonisti se oltre al Cai di Belluno, lui non l'avesse ricostruita anche in un'intervista rilasciata al sito internet "Altitudini.it". Sarebbe stata proprio questa ricostruzione a spingere Franco Miotto a denunciare Giovanni Groaz per diffamazione. Quella cordata era composta anche da Riccardo Bee che poi morirà sull'Agner e che fu l'unico testimone diretto che avrebbe potuto dire come andarono esattamente le cose in quel lontano '77 sul Pelmo. Certo è, che dopo la sentenza di ieri del tribunale di Trento che ha condannato Groaz, quella ricostruzione diventa inattendibile: «Miotto avrebbe fatto il furbo -racconta Groaz al sito "Altitudini"- non mi disse che le corde erano lesionate sperando che mi sarei fermato. Non fu così, ma accorgendosi che avevo nonostante tutto continuato l'ascesa ecco l'ultimo luciferino espediente per tentare di cacciarmi giù: far volare una miriade di sassi».
Ma perchè Franco Miotto avrebbe dovuto respingere il suo compagno di cordata mettendone a rischio l'incolumità? Groaz spiega anche questo passaggio: «Invidia per essere io riuscito a guidare la cordata dove lui era stato respinto al suo primo tentativo». Anche questo intento di far passare Franco Miotto come invidioso, malvolente e cinico a costo del rischio della vita altrui è costata a Giovanni Groaz la condanna.

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