Morto in solitudine e nessun parente: ci pensa il Comune

Martedì 19 Giugno 2018
IL CASO
BELLUNO Viveva solo e in precarie condizioni economiche e sociali. Il suo corpo senza vita è stato trovato dopo alcuni giorni. A rinvenire la salma del cittadino sono stati i Vigili del fuoco e il personale della Questura di Belluno, era il 9 giugno ma la morte risaliva, probabilmente, ad alcuni giorni prima. La persona si era spenta per cause naturali e in totale solitudine nella propria abitazione, dove probabilmente riceveva poche visite e dove Vigili e agenti sono entrati forse in seguito alle segnalazioni di qualche vicino. Una storia di emarginazione, difficoltà economiche e solitudine, quella del cittadino di cui non si conoscono nemmeno le iniziali ma che era ben noto ai Servizi sociali del Comune e alla Caritas. Attorno a sé non aveva parenti prossimi e quelli alla lontana, contattati in seguito alla scoperta del decesso, hanno dichiarato di non volersi occupare delle spese per il funerale e per la sepoltura. Così a incaricare l'impresa Caduco è stato lo stesso Comune, che insieme alla Caritas Diocesana si è addossato il costo del servizio, 2700 euro, pur di assicurare un tumulazione dignitosa alla salma del cittadino. Casi come questo, purtroppo, non sono poi così rari.
«Non sono frequenti ma capitano persone le cui spese per i funerali vengono pagate dal Comune commenta il sindaco Jacopo Massaro -, succede quando nessuno reclama la salma, a volte sono cittadini stranieri e a volte bellunesi». I casi di morti in casa e di salme ritrovate a distanza di diverso tempo, poi, sono ancora più frequenti. Risale a febbraio il decesso di R.C., geometra di 65 anni il cui corpo è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione dopo venti giorni. L'uomo giaceva sul suo letto privo di vita, ma nessuno neppure i famigliari aveva sospettato nulla; era stato il figlio, un sabato, a lanciare l'allarme dopo aver tentato inutilmente di contattare il padre e dopo aver bussato a lungo alla porta senza ottenere risposta. Lo scorso anno, poi, i casi furono addirittura due: uno in città in via Pedeserva e uno in Val di Zoldo; la morte colse entrambi gli uomini in casa, sopravvenne per cause naturali e non diede loro il tempo di chiamare i soccorsi tanto che a dare l'allarme furono i vicini e i corpi furono ritrovati a giorni di distanza.
A. Tr.
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