Morto Barzon il parrucchiere che anticipava mode e futuro

Martedì 19 Gennaio 2021
IL LUTTO
BELLUNO Dopo una lunga malattia, nel pomeriggio di domenica è morto Guido Barzon, noto in città per la sua attività di parrucchiere iniziata nel 1961 e portata avanti sino alla fine del 2009. Era nativo di Ponte San Nicolò (Padova), cittadina di origine della sua numerosa famiglia: era il quinto di 11 fratelli con i quali crebbe in un clima di forte unione, rispetto e legame alle tradizioni che ne avrebbe forgiato i tratti del carattere, forte e determinato.
L'APPRENDISTATO
Arrivò a Belluno dopo aver fatto esperienza prima nella città natale (iniziò a lavorare a 14 anni come garzone del barbiere del paese), quindi a Torino nel negozio dello zio Bruno. Successivamente si trasferì a Genova (dove terminò la scuola per parrucchieri), a Spotorno e infine a Padova in un prestigioso salone nel centro storico della città. Forte di un percorso professionale già importante, all'età di 27 anni approdò a Belluno dove iniziò a mostrare il suo estro come parrucchiere per signora all'estetica Istituto Cinzia in via Sottocastello. Poco dopo inaugurò un salone tutto suo in via Ricci, dove apparse per la prima volta l'insegna Parrucchiere Guido. Nel 1977 diede vita all'elegante ed esclusivo salone di piazza Vittorio Emanuele, accanto a porta Dojona, che divenne il luogo dove si svolse la maggior parte della sua vita lavorativa ricca di successi. Fu il primo a portare sotto le Dolomiti uno stile moderno, legato alla moda, che andava in voga nelle grandi città, ma non ancora conosciuto nei centri più piccoli. Nello stesso negozio volle offrire anche il servizio di estetica che affidò alla sorella Odilla, poi rimasta sempre al suo fianco. Riscontrò un notevole successo tra la clientela femminile che accorreva da tutta la provincia e non solo e che si metteva in fila per accaparrarsi un posto sulle sue ambitissime poltrone. Fiore all'occhiello del suo repertorio era il taglio: in particolare il taglio corto - a volte cortissimo - era la specialità che gli valse premi e riconoscimenti anche a livello internazionale.
LA PASSIONE
Appassionato del suo lavoro, non smise mai di cercare nuove idee e nuovi stimoli studiando (si diplomò come Maestro d'Arte), frequentando fiere del settore e viaggiando per partecipare a concorsi e manifestazioni (Parigi era la sua meta preferita).«Subito manifestò velleità di innovatore. Era un anticipatore di natura, sempre affascinato dal nuovo ricorda il fratello Sergio Barzon, titolare di un'impresa di costruzioni e già presidente del Belluno Calcio -. È stato per molti un esempio, ha mostrato come la vita lavorativa vada aggredita con coraggio e intraprendenza». Lo spirito curioso, la professionalità e la verve contagiosa ne avevano fatto un punto di riferimento nel settore dell'acconciatura. Fu maestro per tanti dipendenti che ancora oggi operano in proprio l'attività di parrucchiere. Insieme ad altri colleghi fondò la Famiglia artistica bellunese, un sodalizio di acconciatori di cui è stato fondatore e Presidente negli anni Ottanta. Nonostante il forte attaccamento alla sua terra di origine e le frequenti trasferte lavorative in altre città, aveva Belluno nel cuore ed è sempre stato grato alla città per i riconoscimenti professionali e la stima ottenuti negli anni. Lascia la moglie Maurizia, i figli Monica, Massimo e Mauro e le nipoti Anna ed Emma.
A. Cip.
© riproduzione riservata
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci