Montata la briglia che dissiperà le frane di Cancia

Giovedì 5 Novembre 2020
Montata la briglia che dissiperà le frane di Cancia
BORCA DI CADORE
La briglia Sabo Dam, la prima di tecnologia giapponese montata in Italia, ha cominciato a prendere forma; succede nel cantiere di Cancia dove ieri sono stati assemblati i grandi tubi d'acciaio. E' un prototipo ad altissima tecnologia frutto di studi fatti in Giappone, paese che in materia ha una vastissima competenza; è posizionata appena a monte della ridisegnata confluenza tra il torrente Bus del Diou e la colata detritica che scende dall'Antelao. Il primo stralcio dell'importante opera di mitigazione del rischio frane vale 4 milioni 135mila euro e prevede tre operazioni: la deviazione del Bus del Diau e la creazione di una vasca di dissipazione per l'acqua, con separazione della colata liquida dalla parte solida; la risagomatura della rovina di Cancia; e soprattutto l'installazione della briglia frangicolata alta circa 6 metri, per trattenere i massi delle eventuali colate detritiche.
600 GIORNI DI CANTIERE
Il cantiere è partito nel settembre 2019, secondo un crono programma di oltre 600 giorni. «La celerità d'intervento però ha consentito di ridurre sensibilmente i tempi d'intervento - spiega il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi-. Con l'assemblaggio della Sabo Dam possiamo davvero guardare verso la conclusione dei lavori. Se dovessero verificarsi eventi meteo nelle prossime settimane, cosa che ci auguriamo non avvenga, la briglia sarà già in grado di fare il suo lavoro. E archiviato il primo stralcio, cominciamo a pensare al secondo, che consisterà nella realizzazione delle altre briglie frangicolata e nel completamento del canale per portare via dal cono di frana la parte liquida, senza che incontri la parte solida. La Provincia si impegnerà al massimo per chiudere definitivamente la partita Cancia, un problema annoso che negli anni ha provocato anche vittime. Nel contempo cercheremo di fare sintesi con la Valboite per individuare il luogo più idoneo al deposito del materiale che si fermerà sulla briglia, e del materiale degli altri dissesti della zona».
PULIZIA DEL VASCONE
Negli ultimi mesi il canalone di Cancia è stato interessato da altre due importanti operazioni: la rimozione dei detriti accumulatisi nel vascone di contenimento a seguito degli eventi meteo di fine agosto, circa 5 mila metri cubi di ghiaia e sassi, e il ripristino della scogliera a monte del ponte, che nella sponda destra era stata erosa dagli ultimi eventi meteorologici. «La Provincia si conferma ente a servizio dei Comuni e del territorio -assicura il presidente, Roberto Padrin-. Il cantiere di Cancia è il principale, e il più oneroso, che abbiamo avviato negli ultimi anni. Ma non dimentichiamo nessuna delle altre situazioni di dissesto. La vivibilità della montagna passa anche dai piccoli interventi e con il settore difesa del suolo stiamo lavorando proprio per questo». (gb)
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