Modello Genova per intervenire sulle frane: meno burocrazia

Venerdì 23 Luglio 2021
Modello Genova per intervenire sulle frane: meno burocrazia
DIFESA DEL SUOLO
BELLUNO Una novità sulle frane all'interno del decreto Sostegni fa ben sperare il Bellunese. Potrebbe essere varato oggi una sorta di modello Genova, per intervenire in campo di difesa del suolo nei territori montani e stare al passo con la natura, che non aspetta la burocrazia. Perché si sa che smottamenti e colate detritiche sono il tallone d'Achille della nostra provincia. E se il Ponte Morandi è stato costruito in 10 mesi, grazie a procedure semplificate, anche nel caso di sistemazione straordinaria o ripristino delle opere di sistemazione idraulica forestale in aree montane potrebbe scattare l'esenzione da varie autorizzazioni. È quanto previsto nel Pnrr, nella parte delle prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. Oggi il Parlamento potrebbe approvare la semplificazione. A darne notizia l'onorevole di Forza Italia, Dario Bond. «Lo snellimento delle procedure per intervenire d'urgenza sui dissesti idrogeologici è un risultato ottimo», ha detto Bond in una nota, che chiede anche attenzione sul tema dell'agrivoltaico.
LA TRANSIZIONE
Parole chiare, quelle del deputato di partito di Silvio Berlusconi, intervenuto alla Camera durante i lavori di esame del Ddl 3146 (conversione del Dl 77/2021 Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure), concentrandosi in particolare sui temi ambientali. Sulle frane l'onorevole Bond sottolinea: «Ottimi gli articoli 34, 35, 35 bis e 36, introdotto dalla commissione a cui faccio i complimenti, che inserisce il meccanismo dell'intervento straordinario della Protezione Civile anche nei lavori di difesa del suolo. Poter intervenire in celerità, senza aspettare l'autorizzazione particolare, ambientale e paesaggistica, è fondamentale per salvare territori, persone, imprese. Bene infine anche il tema dell'interramento dei cavi elettrici di alta tensione, indispensabile per sanare situazioni di inquinamento visivo ed elettrosmog, e il Bellunese lo sa bene».
STOP BUROCRAZIA
«Se andiamo avanti così - aveva detto sconsolato dopo una delle ultime ondate di maltempo il geologo Tiziano Padovan - la burocrazia non starà dietro a meteo e natura: bisognerà pensare di snellire le pratiche per quel che riguarda la difesa del suolo e il dissesto idrogeologico. Non abbiamo neanche finito gli interventi di Vaia, che erano stati finanziati a settembre, e già ci troviamo di nuovo in questa situazione». Ebbene la transizione sembra sia iniziata. Bond, ad esempio, porta la frana di Cancia a Borca di Cadore. Con l'introduzione di questi articoli, infatti, verrebbe nominato un commissario con pieni poteri, che potrebbe operare fin da subito. Diversamente, per essere chiari, il caso di un'altra Vaia, che invece sarebbe e rimarrebbe di competenza della Protezione Civile.
LA RIVOLUZIONE
Il consigliere delegato alla Difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi, alle prese con centinaia di frane e burocrazia, aveva auspicato più volte procedure semplificate. «Premetto che non ho visto il testo definitivo esordisce ma vedo che si parla di commissari governativi e quindi del presidente della Regione. Ma come? Stiamo lottando per la specificità e poi si individua il presidente della Regione ad intervenire sulle frane? Perché il commissario non può essere il presidente della provincia o un esponente locale?». Si spiega meglio: «Bene la semplificazione e bene che ci sia un commissario ad hoc. Non possiamo ogni volta aver problemi che ricadono in testa ai sindaci perché non sono state eseguite opere in tempo. Serve per snellire le procedure. Dall'altra parte ci chiediamo perché non possa essere anche il presidente della provincia o un rappresentante locale». Bortoluzzi insiste sull'autonomia di gestione del territorio.
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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