«Migranti-spacciatori: colpa solo dello Stato»

Lunedì 27 Gennaio 2020
IL CASO
BELLUNO «Spacciatori in stazione? Le forze dell'ordine fanno il possibile, ma il problema è il Governo». Il papà marocchino, che la settimana scorsa denunciò i migranti-pusher che ci sono in stazione a Belluno, vuole fare chiarezza. «La mia esternazione - precisa - non era contro le forze dell'ordine, polizia, carabinieri e finanza, che ringrazio e che qui nel Bellunese fanno un lavoro egregio, con controlli continui di giorno e di notte. L'obiettivo della mia protesta è il Governo, ovvero contro coloro che usano gli esseri umani per fare business. Li chiamo squali: il clandestino rischia di essere mangiato prima in mare, poi, se si salva, lo squalo che lo aspetta è qui, ovvero il Governo».
L'uomo dopo aver trovato la figlia in stazione priva di sensi, per le sostanze assunte, aveva affidato il suo sfogo alla stampa chiedendo più controlli sui migranti, che, a suo parere, dovrebbero essere rispediti al loro paese se non hanno diritto di stare in Italia. «Qui non è questione di essere razzisti, perché anch'io sono un nero di fatto - prosegue il marocchino, che ormai da anni è nel Bellunese - . Ma da quando sono entrati i migranti, a Belluno in stazione c'è di tutto. È colpa dello Stato, sono convinto».
Il suo messaggio però ha rischiato di essere travisato e poteva sembrare rivolto alle forze dell'ordine, ma non è così. Precisa: «Qui da noi fanno un lavoro egregio ed è proprio grazie ai poliziotti e carabinieri bellunesi che la nostra stazione ancora non è come quella delle grandi città». E il marocchino che vive da oltre 20 anni ed è ormai bellunese spiega: «Non passa notte, quando rientro dal lavoro che non venga fermato una o anche due volte dai controlli che vengono effettuati sul nostro territorio. Li ringrazio di cuore: se non fosse per loro saremmo invasi da queste persone che delinquono e spacciano ai nostri giovani».
«Quando queste persone - dice il padre marocchino -, che hanno affrontato viaggi di 2mila chilometri, entrano in Italia trovano gli squali che vivono in terra italiana. A queste persone lo Stato non può dare un semplice foglio con l'ordine di rientrare a casa entro 15 giorni, perché questi migranti espulsi non se ne andranno mai. Il volo Venezia-Casablanca costa oggi 60 euro: perché non mandarli a casa così, mettendoli sull'aereo?».
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