METEO
BELLUNO Dove passa lui, non cresce più l'erba. Perché i prati

Martedì 14 Novembre 2017
METEO
BELLUNO Dove passa lui, non cresce più l'erba. Perché i prati vengono ricoperti da un soffice manto bianco. È Attila, la perturbazione che domenica ha portato neve sulle montagne, anche a quote basse. Un anticipo di inverno graditissimo alle ski aree e al popolo dello sci, che da inizio novembre hanno già visto due nevicate. Molte più di quelle viste in tutto l'inverno scorso.
IL NIVOMETRO
Manto bianco presente ovunque al di sopra dei 700-800 metri. Ma con spessori diversi. Il forte vento, difatti, ha mandato in tilt i nivometri: i settori caratterizzati dalle folate hanno visto accumuli a dir poco variabili. In ogni caso, ieri mattina le misurazioni ondeggiavano dai 5 ai 35 centimetri di neve fresca. Sul Passo Falzarego sono caduti 35 centimetri di neve (sommati a quelli caduti nei giorni scorsi si arriva a 64 centimetri al suolo). Sul Passo della Mauria, 33 centimetri, mentre sul Monte Piana (Misurina) lo strato bianco ieri mattina era di appena 15 centimetri. Sempre colpa del vento. La prova? In corso Italia, a Cortina, il nivometro segnava 5 centimetri; a Ra Valles (a quota 2.615 metri) 6 centimetri. Spruzzata anche a Padola (10 centimetri), a Sappada (12 centimetri) e ad Auronzo (7 centimetri). Sulle Dolomiti meridionali, si va dai 32 centimetri di neve fresca a Malga Losch (Frassenè), ai 10 centimetri di Arabba (dove la spruzzata di ieri si aggiunge ai 30 centimetri già presenti al suolo). Atmosfera da pieno inverno anche sul Col dei Baldi (tra Alleghe e Zoldo), dove con i 24 centimetri di neve fresca di ieri, c'è mezzo metro abbondante di bianco. I nivometri di Pecol di Zoldo segnavano 12 centimetri ieri mattina, quelli di Falcade 13. Neve anche sulle Prealpi. A Casera Palantina (in Alpago), sono caduti 10 centimetri; in Faverghera (sul Nevegal) 4 centimetri; sul Pian Cansiglio 5 centimetri. Anche il Monte Grappa è stato imbiancato, con 10 centimetri buoni. Lo scorso anno tra dicembre e marzo non si erano mai visti manti bianchi di questo spessore.
VALANGHE
Pericolo di grado 3, marcato. Tutta colpa del vento che ha prodotto accumuli diversi a seconda dei settori: è questa una delle maggiori cause di formazione delle valanghe. «Oltre il limite del bosco, il pericolo è 3-marcato per la possibilità di distacchi provocati di lastroni soffici da vento, già con debole sovraccarico (singolo sciatore, escursionista con racchette da neve) - fa sapere il bollettino del Centro Valanghe di Arabba -. La neve è arrivata fino nei fondovalle alpini (700-900 metri).Il pericolo rimarrà di grado 3 almeno fino a giovedì».
PREVISIONI METEO
Dopo la neve, ecco il sereno. È passata la sfuriata di Attila. E da oggi tornerà a splendere il sole. Tutto merito di un promontorio atlantico che alzerà un pochino anche la colonnina di mercurio. Le previsioni dell'Arpav di Arabba promettono tempo molto soleggiato con cielo generalmente sereno, per la giornata di oggi. Il clima rimarrà assai freddo di notte. Sole anche domani.
CAMBIO GOMME
Domani è l'ultimo giorno utile: il 15 novembre o si è dotati di dotazione invernale, oppure scattano le multe. Gli automobilisti sono avvisati. Chi non riesce a passare dal gommista in tempo utile per montare le lamellari o le termiche, può sempre tenere nel bagagliaio un paio di catene. Obbligo fino al 15 aprile.
L'INCIDENTE
A Plois d'Alpago la neve ha creato un primo grande pericolo sulle strade. Un camion che trasportava gas gpl è finito fuori strada. L'allarme è scattato pochi minuti prima delle 15. L'intervento dei vigili del fuoco è stato lungo e delicato. Perché prima di postare l'autocisterna, contenente circa 4mila litri di gas, si è dovuto procedere al travaso in un'altra autocisterna, fatta giungere appositamente dalla stessa ditta, e quindi bonificare il mezzo, ovvero bruciare i residui di gas rimasti nella cisterna attraverso una tecnica apposita. Solo dopo il completo travaso è potuta entrare in azione l'autogru per spostare il mezzo. A pieno carico è impossibile effettuare il recupero, perché, trattandosi di gas, c'è il rischio di esplosioni. L'intervento è finito solo verso le 19.30, liberando la strada rimasta chiusa durante le operazioni.
Damiano Tormen

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