«Max ucciso da overdose» Ora è caccia al pusher

Venerdì 24 Agosto 2018
MEL
A uccidere il ventiduenne Massimiliano Vazzana di Mel è stata un'overdose. È il risultato dell'autopsia eseguita nel tardo pomeriggio di mercoledì sul corpo del giovane. Gli inquirenti stanno ora cercando lo spacciatore colpevole di avergli venduto la dose letale. Il ragazzo è deceduto intorno alle quattro del mattino del 20 agosto e a dare l'allarme è stata una suora delle cucine popolari, avvisata da un italiano che forse era in compagnia di Vazzana al momento del malore.
L'AUTOPSIA
L'esame sul cadavere del giovane residente a Mel è stato effettuato dal medico legale dell'Università di Padova, Rossella Snenghi. L'autopsia ha rivelato due estesi ematomi uno polmonare e uno cerebrale, i classici segni di un'overdose da stupefacenti. Il decesso del ragazzo dovrebbe risalire intorno alle quattro del mattino. Al momento però non si sa quale tipo di sostanza stupefacente si sia iniettato il ventiduenne bellunese. Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi della temibile eroina gialla, ma per averne la certezza bisogna attendere il risultato degli esami di laboratorio. Sulle braccia del giovane sono stati trovati diversi buchi, anche di molto recenti. È probabile che abbia assunto la dose fatale nella notte tra il 19 e il 20 di agosto. Vicino al corpo gli agenti della polizia municipale hanno trovato e sequestrato tre dosi di eroina, un cucchiaio e una siringa. L'intero kit per procurarsi lo sballo.
LE INDAGINI
Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti, titolare delle indagini, in queste ore stanno dando la caccia allo spacciatore che ha venduto la dose letale a Massimiliano Vazzana. Il cadavere del giovane bellunese è stato trovato in viale della Pace, in un'area utilizzata dalle ferrovie proprio davanti al Tribunale. Una zona spesso frequentata da tossicodipendenti italiani e da spacciatori stranieri, quasi sempre nordafricani. Il venditore di morte potrebbe dunque essere un tunisino o un marocchino, ma gli investigatori non escludono alcuna pista. A cedere la dose fatale potrebbe essere stato anche un italiano, forse anche lui tossicodipendente. A trovare il ventiduenne bellunese senza vita è stato un giovane italiano, che sotto choc si è diretto alle cucine popolari di via Tommaseo, sempre in zona scalo ferroviario. Una suora poi ha dato l'allarme. In viale della Pace sono intervenuti gli agenti della Polfer, i vigili urbani e un'ambulanza del Suem 1118, ma ormai era troppo tardi. Per Massimiliano Vazzana non c'era più nulla da fare. Il ragazzo sabato 18 agosto era stato ricoverato per tre ore al pronto soccorso dell'ospedale di Belluno, per una intossicazione da oppiacei. Il ventiduenne grazie all'appoggio della famiglia aveva cercato negli anni di disintossicarti, di tornare a una vita normale. «Salve, mi chiamo Massimiliano Vanazza, sono un ragazzo di 22 anni che ha voglia di lavorare e di mettersi in gioco. La mia unica passione sono sempre stati i motori, sono abbastanza bravo con le moto e gli scooter e so qualcosa anche di macchine». Così si presentava nella sua ricerca di lavoro. Ma alla fine la droga lo ha ucciso e a Padova ha trovato la morte tra la strada e i binari del treno.
IN PAESE
La salma verrà ora messa a disposizione dei famigliari, che attendono il nulla osta per celebrare i funerali in chiesa a Mel. La funzione avverrà però in forma privata, per volere della famiglia. L'annuncio della morte comparirà solo a funerali avvenuti. I resti mortali di Massimiliano verranno poi cremati e le ceneri resteranno alla famiglia, che sceglierà come e dove sistemarle.
Intanto gli amici continuano a lasciare messaggi di cordoglio sui social, con le foto di Max sorridente e pieno di sogni. Tra questi quello di avere una famiglia e aprire un'officina tutta sua. Un sogno che con la compagna stavo cercando di realizzare: il primo tassello era il cane Nello, preso tre mesi fa che Max adorava.
Marco Aldighieri
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