Matto, handicappato, negro: la diversità vista dai ragazzi down in tre parole

Lunedì 17 Febbraio 2020
L'INCONTRO
BELLUNO Matto, handicappato, negro. Qual è il significato corretto dei termini? L'hanno spiegato i ragazzi con sindrome di down in un pomeriggio di letture e riflessioni al Centro Piero Rossi di Piazza Piloni. L'incontro, dal titolo Riflessioni sulla diversità, è nato dalla collaborazione tra il Centro Documentazione Anna Barlocher del Csv Belluno e l'Aipd Associazione italiana persone down sezione locale. Si è trattato dell'evento di sintesi di un laboratorio sulla lettura che ha coinvolto alcuni giovani dell'Aipd, a partire dallo scorso ottobre, con la guida del dottor Nicola De Toffol del Centro Documentazione e i suggerimenti di Guido Beretta, regista ed esperto in comunicazione. Lo spunto è partito dalla lettura di alcuni capitoli del testo Parlare civile edito da Redattore Sociale, rivisti col criterio dell'alta comprensibilità. I giovani con sindrome di down, Federica Zanella presentatrice, Sonia Carratù, Luca Corso e Michele Da Riva nelle vesti di lettori hanno intercalato le loro letture con quelle di altri due esperti come Maria Rosa Da Rolt ed Oscar Tison; così è stata raccontata l'origine di tre parole, matto, handicappato e negro, ne è stato spiegato l'uso quotidiano nelle sue accezioni, distorte e, rispettivamente, corrette. La presidente Aip Belluno, Ines Mazzoleni Ferracini, ringraziando ideatori e i collaboratori dell'iniziativa, che a breve, ripartirà con un secondo gruppo di giovani con sindrome down, ha sottolineato sia l'importanza del percorso fatto sullo sviluppo delle abilità di lettura in persone adulte sia l'importanza sociale sull'uso corretto di alcuni termini. Questa attenzione ha portato, nel tempo, a cancellare la parola mongoloide che veniva spesso usata in senso spregiativo nel linguaggio quotidiano. (atr)
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