Lupo nei boschi: nessun pericolo per gli uomini ma più controlli

Mercoledì 18 Settembre 2019
Lupo nei boschi: nessun pericolo per gli uomini ma più controlli
NEI BOSCHI
BELLUNO Lucio Dalla non avrebbe più motivo di lanciare l'allarme. Il ritornello Attenti al lupo oggi sembra non valere più. È la conclusione alla quale è arrivato il vertice riunitosi ieri pomeriggio in Prefettura. Il focus puntato sull'incolumità pubblica e sull'effettivo pericolo rappresentato dal grande predatore per le persone è stato ampiamente confutato da prove e numeri. Certo, il via vai dei branchi sul territorio dovrà continuare ad essere monitorato, ma non ci sono situazioni di rischio al momento.
LA CONCLUSIONE
È così. Il ritorno del lupo nelle montagne bellunesi non rappresenta un pericolo per la pubblica incolumità, ma è un fenomeno che occorre continuare a monitorare con attenzione per i danni che provoca alle attività zootecniche, fondamentali per la tutela dell'ambiente montano, e per la preoccupazione che essa genera in alcune comunità locali. Si sono trovati d'accordo tutti gli attori del tavolo, ieri, su questa conclusione. In particolare a sedere nella sala riunioni di Palazzo dei Rettori sono arrivati il sindaco di Belluno Jacopo Massaro e l'assessore all'ambiente Stefania Ganz, il sindaco di Livinallongo Leandro Grones e quello di Borgo Valbelluna Stefano Cesa, rappresentanti per i Comuni di Alano di Piave, Alleghe, Alpago, Arsiè, Cesiomaggiore, Chies, Colle Santa Lucia, Cortina, Falcade, Feltre, Fonzaso, Lamon, Limana, Ponte nelle Alpi, Quero Vas, Rocca Pietore, Selva di Cadore, Seren del Grappa, Sovramonte e Tambre. Accanto agli enti locali, anche i Carabinieri forestali e rappresentanti della Provincia. Nei primi due quadrimestri dell'anno si è registrato un calo delle predazioni segnalate di circa il 50%; sono stati 63 capi predati nel periodo gennaio agosto 2019 a fronte dei 114 dell'analogo periodo del 2018 e dei 96 del 2017. Questo a fronte di un aumento della presenza dei lupi nel territorio provinciale, dimostrato con i numeri dalla Polizia provinciale e dai Carabinieri. In quanto agli attacchi all'uomo, è stato ribadito ancora una volta come dal secondo dopoguerra ad oggi non si siano registrati casi documentati di aggressione o di uccisione di persone da parte di lupi.
LA PREOCCUPAZIONE
Nonostante questo, qualcuno dei sindaci presenti ieri è intervenuto per riportare le paure della proprio territorio. Non in tutte le comunità è ancora viva l'idea del lupo cattivo che spaventa, ma in quei comuni dove le predazioni continuano a susseguirsi e ci sono frazioni isolate sì. L'assessore Ganz, per esempio, ha riportato l'inquietudine ascoltata nell'incontro pubblico organizzato a Ronce una decina di giorni fa da Belluno Alpina. In quell'occasione i cittadini si erano lasciati andare a sfoghi con sindaco e assessore, rivelando la paura di uscire di casa la sera o la mattina presto. «Le persone temono per la loro incolumità e per quella dei figli ha rivelato Ganz -, soprattutto chi abita in zone isolate, dopo gli attacchi delle ultime settimane». Ma rischi, è stato ripetuto, non ce ne sono. Nemmeno da parte dei soggetti ibridi, ovvero quegli animali nati dall'incrocio tra il lupo e il cane. Sebbene gli studi scientifici sull'argomento siano tuttora in corso, il rappresentante dei Carabinieri Forestali ha evidenziato che non vi sono, ad oggi, elementi per affermare che l'animale ibrido possa avere, nel proprio patrimonio genetico, caratteristiche tali da renderlo più pericoloso per l'uomo.
GLI HOBBISTI
Ci sono allevatori e allevatori e ieri sono stati fatti i dovuti distinguo. Perché mentre i professionisti, con aziende agricole, sono risultati informati e tutelati dalla Regione per gli hobbisti l'affare lupo è ancora una zona grigia. Poco preparati, poco informati e non dotati degli strumenti necessari per far fronte alle scorrerie dei branchi, gli hobbisti si sono rivelati essere la categoria al momento più fragile. Tutte le ultime predazioni, d'altra parte, sono risultate essere proprio a danno di chi detiene pochi asini con lo scopo di tenere puliti i prati. Per questo proseguiranno le campagne informative, anche per far sapere come esistano appositi bandi regionali loro dedicati. Dal momento che il lupo è ormai presente in gran parte del territorio, i comuni si uniranno per organizzare serate informative insieme.
Alessia Trentin
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