LO STUDIO
BELLUNO Quanto costa all'anno uno studente universitario bellunese

Domenica 22 Settembre 2019
LO STUDIO
BELLUNO Quanto costa all'anno uno studente universitario bellunese alla propria famiglia in più rispetto ad uno studente della pianura veneta, di pari età, che abiti in una provincia con università? Seimila euro in più. Lo dice Diego Cason, sociologo, che ha concluso la ricerca che gli era stata assegnata dal sindaco Paolo Vendramini, che si era mosso dopo l'ultima edizione della Festa dei Laureati a Ponte. Il primo cittadino, sabato, ha utilizzato i primi dati del lavoro del sociologo per scrivere alla Giunta del Veneto «perché la Regione dia seguito all'articolo 15 dello statuto regionale».
I DATI
«La ricerca va perfezionata - dice Diego Cason -, ma al momento possiamo stimare che il differenziale di spesa si aggiri su una cifra compresa fra i 3.500 e i 6.000 euro». I primi risultati dimostrano quindi che il problema esiste. «Bisognerebbe svolgere un'analisi più strutturata, capace di coinvolgere una trentina di famiglie di studenti bellunesi e poi seguirle nel tempo precisa il sociologo e muoversi allo stesso modo con gruppi di famiglie della pianura, per esempio di Padova o Venezia, per verificare da vicino e con precisione cosa accade ai diversi portafogli. Ma è chiaro che ci sono spese che un padovano che studia a Padova non sostiene». Le voci sono quelle legate ai trasporti, alla mensa, all'affitto e alle spese aggiuntive per la casa, spese condominiali, luce, gas. A nessuno sfugge che si tratta di spese che sostengono anche quei pochi padovani che scelgono di frequentare una facoltà, per esempio, a Trieste. Ma mentre la percentuale di questi ultimi è bassissima, per i bellunesi non c'è facoltà di scelta. Fatto eccezione per chi decide di andare a Feltre per frequentare le due opzioni presenti al campus Tina Merlin.
LA SPECIFICITÀ
La specificità bellunese resterebbe così lettera morta. «È necessario considerare che è diverso essere uno studente fuori sede a Padova o a Trento - prosegue il sociologo -. E non solo perché gli affitti degli appartamenti sono diversi in queste diverse città. Ma anche perché, per esempio Trento, offre servizi che altrove non ci sono. Per esempio un certo numero di appartamenti con prezzi calmierati. Ed i costi costituiscono un ostacolo al diritto di studio». «Si tratta di differenze non più sostenibili e come Comune stiamo anche verificando che un tale ritardo nell'applicazione dell'articolo 15 dello Statuto sia legittimo e giustificato», dice il sindaco Vendramini, che ricorda come che in base proprio allo Statuto, la Regione Veneto riconosca alla specificità della Provincia di Belluno sovvenzioni, contributi, servizi ai cittadini ed agli enti di montagna. «Quanto scritto va finalmente applicato - prosegue -. Anche perché mentre l'articolo 15 viene disatteso, dalla Regione Veneto vengono contestualmente erogati contributi per il concorso di Miss Italia, manifestazioni come Brusa la Vecia o altro».
LA PROTESTA
Il sindaco del Comune di Ponte ha inviato ieri una lettera alla giunta veneta. «Invitiamo la Giunta Regionale del Veneto si legge - ad attuare la premialità montana». Un impegno, quest'ultimo, che Vendramini si era assunto pubblicamente in occasione dell'ultima edizione della festa dei laureati di Ponte nelle Alpi quando il Comune convoca e premia i neo-dottori del proprio territorio. E a cui intende prestare fede.
Giovanni Santin
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