LIVINALLONGO
In arrivo, ad Arabba, un centro di protezione civile. L'immobile, il cui costo preventivato ammonta a oltre 1 milione e mezzo di euro, sarà realizzato in via Piagn e accoglierà la caserma dei vigili del fuoco volontari, la sede del soccorso alpino e un'autorimessa comunale per i mezzi di protezione civile.
LA FILOSOFIA
«A seguito degli eccezionali eventi atmosferici dell'autunno 2018 - spiega il sindaco Leandro Grones - la caserma dei pompieri volontari di Arabba-Livinallongo è stata interessata da un importante evento franoso che ha ulteriormente aggravato l'inadeguatezza dello stabile, insufficiente in quanto a spazi per mezzi e attrezzatura. Anche l'attuale sede del Soccorso alpino evidenzia la sua inadeguatezza. Risulta quindi prioritario assicurare presidi sul territorio in grado di garantire nel miglior modo possibile la sicurezza, la salute e l'incolumità della popolazione ma anche degli ospiti. Si consideri, infatti, che il comune di Livinallongo è il secondo per presenze turistiche della provincia di Belluno (circa 380mila all'anno, con 2.600 posti letto). Ciò è dovuto soprattutto alla presenza nel territorio del comprensorio Arabba-Marmolada e del carosello sciistico del Sellaronda, un itinerario che con oltre 400 km di piste collega le località poste attorno al massiccio del Sella. Al contempo il nostro comune è tra i più distanti dai presidi di soccorso e ospedali: 35 km da Agordo, 54 da Brunico, 65 da Belluno». Detto tutto ciò, l'Amministrazione ritiene fondamentale realizzare in via Piagn un centro di protezione civile che comprenda un'autorimessa comunale per mezzi e dotazioni di protezione civile, la sede del soccorso alpino e la caserma dei vigili del fuoco volontari. «Una realtà - sottolinea Grones - attrezzata anche come Coc proprio in considerazione della marcata vulnerabilità al rischio valanghivo resa ancor più allarmante da Vaia nel tratto tra Pieve e Arabba. Ad Arabba sono già presenti alcuni fondamentali presidi territoriali, quali le caserme dei carabinieri e degli alpini, la sede della Croce bianca, l'eliporto abilitato al volo notturno, nonché la sede del Consorzio impianti a fune. La realizzazione di questo centro persegue, evidentemente, l'obiettivo di un miglioramento del livello di resilienza delle strutture a servizio della comunità, in coerenza con gli obiettivi prioritari di questa Amministrazione e delle istituzioni regionali e nazionali, anche a seguito dell'emergenza Vaia».
IL PROGETTO
L'area in cui viene previsto il nuovo immobile è situata a sud dell'abitato di Arabba, dove attualmente vi sono presenti un parcheggio a servizio delle attività turistiche e una zona a uso sportivo. L'edificio sarà composto da un piano terra, dove saranno dislocati i locali di deposito, autorimesse e magazzini, e da un primo piano da destinare a uffici, sale riunioni e locali di riposo a uso dei dipendenti comunali e delle varie squadre di pronto intervento. La struttura del manufatto sarà in cemento e sarà dotata di impianti elettrico, idrico-sanitario e di riscaldamento.
Raffaella Gabrieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA In arrivo, ad Arabba, un centro di protezione civile. L'immobile, il cui costo preventivato ammonta a oltre 1 milione e mezzo di euro, sarà realizzato in via Piagn e accoglierà la caserma dei vigili del fuoco volontari, la sede del soccorso alpino e un'autorimessa comunale per i mezzi di protezione civile.
LA FILOSOFIA
«A seguito degli eccezionali eventi atmosferici dell'autunno 2018 - spiega il sindaco Leandro Grones - la caserma dei pompieri volontari di Arabba-Livinallongo è stata interessata da un importante evento franoso che ha ulteriormente aggravato l'inadeguatezza dello stabile, insufficiente in quanto a spazi per mezzi e attrezzatura. Anche l'attuale sede del Soccorso alpino evidenzia la sua inadeguatezza. Risulta quindi prioritario assicurare presidi sul territorio in grado di garantire nel miglior modo possibile la sicurezza, la salute e l'incolumità della popolazione ma anche degli ospiti. Si consideri, infatti, che il comune di Livinallongo è il secondo per presenze turistiche della provincia di Belluno (circa 380mila all'anno, con 2.600 posti letto). Ciò è dovuto soprattutto alla presenza nel territorio del comprensorio Arabba-Marmolada e del carosello sciistico del Sellaronda, un itinerario che con oltre 400 km di piste collega le località poste attorno al massiccio del Sella. Al contempo il nostro comune è tra i più distanti dai presidi di soccorso e ospedali: 35 km da Agordo, 54 da Brunico, 65 da Belluno». Detto tutto ciò, l'Amministrazione ritiene fondamentale realizzare in via Piagn un centro di protezione civile che comprenda un'autorimessa comunale per mezzi e dotazioni di protezione civile, la sede del soccorso alpino e la caserma dei vigili del fuoco volontari. «Una realtà - sottolinea Grones - attrezzata anche come Coc proprio in considerazione della marcata vulnerabilità al rischio valanghivo resa ancor più allarmante da Vaia nel tratto tra Pieve e Arabba. Ad Arabba sono già presenti alcuni fondamentali presidi territoriali, quali le caserme dei carabinieri e degli alpini, la sede della Croce bianca, l'eliporto abilitato al volo notturno, nonché la sede del Consorzio impianti a fune. La realizzazione di questo centro persegue, evidentemente, l'obiettivo di un miglioramento del livello di resilienza delle strutture a servizio della comunità, in coerenza con gli obiettivi prioritari di questa Amministrazione e delle istituzioni regionali e nazionali, anche a seguito dell'emergenza Vaia».
IL PROGETTO
L'area in cui viene previsto il nuovo immobile è situata a sud dell'abitato di Arabba, dove attualmente vi sono presenti un parcheggio a servizio delle attività turistiche e una zona a uso sportivo. L'edificio sarà composto da un piano terra, dove saranno dislocati i locali di deposito, autorimesse e magazzini, e da un primo piano da destinare a uffici, sale riunioni e locali di riposo a uso dei dipendenti comunali e delle varie squadre di pronto intervento. La struttura del manufatto sarà in cemento e sarà dotata di impianti elettrico, idrico-sanitario e di riscaldamento.
Raffaella Gabrieli