LE REAZIONI
BELLUNO Il primo pensiero va ai giovani, da riportare in provincia. Quindi alla loro occupazione e allo sviluppo delle imprese. La Luiss Veneto delle Dolomiti sarà un toccasana per il territorio. Parola del presidente della Provincia Roberto Padrin, del sindaco di Belluno Jacopo Massaro e del vice presidente di Confindustria Davide Piol. «E' una pietra miliare sul futuro dei nostri giovani e del nostro territorio la definisce Padrin, profondamente preoccupato dallo spopolamento -. Il trend continua ad essere negativo, perdiamo mille persone all'anno circa in provincia. Gran parte dei ragazzi studiano fuori provincia e non fanno ritorno. Con questo progetto invertiremo il trend». Di freno alle partenze parla anche Massaro, orgoglioso di ospitare in città la Luiss e di farlo in un edificio comunale. «Belluno incrementa le proprie eccellenze - dichiara . Questi corsi sono anche uno strumento contro lo spopolamento: saranno infatti un richiamo per i nostri giovani che negli anni hanno lasciato la provincia per seguire l'università nelle città della pianura, e che ora potranno terminare il proprio percorso di studi con attività di altissimo livello proprio a Belluno». I corsi saranno un bacino fertile per le aziende, i ragazzi formati con master di alto livello rappresenteranno un valore aggiunto e porteranno innovazione nell'industria locale.
«Se non ci sono competenze sul territorio anche le imprese soffrono spiega Piol -. Per il manifatturiero il Bellunese è nella top 15 delle province in Italia, bisogna restare al passo». E di economia e nuove possibilità per il territorio parla anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà: «Compito della politica e dell'imprenditoria è quello di attrarre, tramite adeguati percorsi di formazione e di prospettiva, i migliori cervelli del nostro territorio commenta -. La rete tra Università, Istituzioni e imprese può portare a risultati straordinari: è questa la direzione da seguire per ridare linfa a un territorio bellissimo che, mai come in questo momento, avverte la necessità di rilanciarsi».
Sul tema ieri è intervenuto anche il deputato bellunese Roger De Menech: «Siamo di fronte a un punto di partenza importante, una leva che può cambiare radicalmente l'attrattività del Bellunese e la percezione che i bellunesi hanno di loro stessi». (atr)
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Il primo pensiero va ai giovani, da riportare in provincia. Quindi alla loro occupazione e allo sviluppo delle imprese. La Luiss Veneto delle Dolomiti sarà un toccasana per il territorio. Parola del presidente della Provincia Roberto Padrin, del sindaco di Belluno Jacopo Massaro e del vice presidente di Confindustria Davide Piol. «E' una pietra miliare sul futuro dei nostri giovani e del nostro territorio la definisce Padrin, profondamente preoccupato dallo spopolamento -. Il trend continua ad essere negativo, perdiamo mille persone all'anno circa in provincia. Gran parte dei ragazzi studiano fuori provincia e non fanno ritorno. Con questo progetto invertiremo il trend». Di freno alle partenze parla anche Massaro, orgoglioso di ospitare in città la Luiss e di farlo in un edificio comunale. «Belluno incrementa le proprie eccellenze - dichiara . Questi corsi sono anche uno strumento contro lo spopolamento: saranno infatti un richiamo per i nostri giovani che negli anni hanno lasciato la provincia per seguire l'università nelle città della pianura, e che ora potranno terminare il proprio percorso di studi con attività di altissimo livello proprio a Belluno». I corsi saranno un bacino fertile per le aziende, i ragazzi formati con master di alto livello rappresenteranno un valore aggiunto e porteranno innovazione nell'industria locale.
«Se non ci sono competenze sul territorio anche le imprese soffrono spiega Piol -. Per il manifatturiero il Bellunese è nella top 15 delle province in Italia, bisogna restare al passo». E di economia e nuove possibilità per il territorio parla anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà: «Compito della politica e dell'imprenditoria è quello di attrarre, tramite adeguati percorsi di formazione e di prospettiva, i migliori cervelli del nostro territorio commenta -. La rete tra Università, Istituzioni e imprese può portare a risultati straordinari: è questa la direzione da seguire per ridare linfa a un territorio bellissimo che, mai come in questo momento, avverte la necessità di rilanciarsi».
Sul tema ieri è intervenuto anche il deputato bellunese Roger De Menech: «Siamo di fronte a un punto di partenza importante, una leva che può cambiare radicalmente l'attrattività del Bellunese e la percezione che i bellunesi hanno di loro stessi». (atr)