La Usl sceglie Col Cumano per ospitare i covid positivi

Venerdì 3 Aprile 2020
La Usl sceglie Col Cumano per ospitare i covid positivi
LA CONFERENZA
BELLUNO Sindacati e Usl a tu per tu ieri in una doppia videoconferenza. Nell'incontro tra l'altro è stato annunciato dall'azienda sanitaria la volontà di fare una convenzione con il centro di Col Cumano di Santa Giustina per poter ospitare le persone covid positive che non possono restare in quarantena a casa, ma nemmeno andare in ospedale. Sia Cisl sia Cgil, che hanno sollecitato l'incontro, hanno detto che sarebbe bene attivarsi anche per eventuali dipendenti che hanno questo problema. «Abbiamo avuto con Usl spiega Mario De Boni di Funzione pubblica Cisl due videoconferenze che avevamo sollecitato da tempo: l'ultimo incontro fu a inizio marzo. Nella prima è stato fatto il punto sulle case di riposo, la seconda sulla realtà ospedaliera». Sulle case di riposo Usl ha fatto una comparazione della mortalitá 2019 e 2020 e al momento, nonostante i 9 decessi di ospiti con covid, sembra che il tasso sia uguale. Ma i lavoratori restano in prima linea. «Sono in totale 1230 dipendenti delle case di riposo in provincia prosegue De Boni -: al momento sono stati fatti 546 tamponi a questi lavoratori e entro il 5 aprile pensano di arrivare a 600 dipendenti, ovvero coprire quasi il 50 per cento. I dati al momento parlano di 44 dipendenti positivi e 19 in isolamento in attesa di risposta. La positività quindi è circa del 10 per cento». «Sui dispositivi di protezione individuale nelle case di riposo proseguono i sindacati ci è stato detto che sono stati forniti alle case di riposo 8490 mascherine chirurgiche, 602 mascherine ffp2, 980 mascherine a 4 strati, 83 occhiali, 9 visiere. Anche la Protezione civile dovrebbe ora distribuirne altre». Nel capitolo ospedaliero invece si è parlato delle cosiddette Usca (unità di continuità assistenziale) già attiva a Feltre e in partenza a Belluno: sono medici che controllano le persone in quarantena, ma al momento ce ne sono 10 e ne serviranno in tutto 32. Sono 60 i lavoratori Usl in smart working, destinati a salire. Infine si è chiarita l'incomprensione tra Cisl e Usl sugli infortuni in caso di positività. «Parlandone alla stampa sottolinea De Boni - la volontà non era di criticare, ma di informare tutti i lavoratori e i datori di lavoro e medici di base che nel caso in cui ci sia la positività da covid è infortunio».
INDENNITÀ E PREMI
Infine la questione indennità del personale che si sta mettendo a disposizione anche in aree critiche: c'è una trattativa a livello regionale, ma i sindacati hanno chiesto che venga riconosciuto da Usl un premio per i dipendenti in prima linea, senza indennità.
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