LA SENTENZA
BELLUNO Sala giochi vietata per il bancomat troppo vicino: i lavori

Venerdì 7 Dicembre 2018
LA SENTENZA
BELLUNO Sala giochi vietata per il bancomat troppo vicino: i lavori del centro slot possono proseguire. Lo ha deciso il Tar che ha concesso la sospensiva alla Allstar dell'atto di diniego alla licenza, arrivato dalla Questura, per la sala slot in via Vittorio Veneto, 292, all'ex ferramenta proprio di fronte alla Veneggia. Il Tribunale amministrativo regionale deciderà solo il 13 marzo 2019 nel merito della questione, ma già il tono dell'ordinanza appare come una strigliata al Comune. «Considerato il rilevante affidamento ingenerato nella società dal rilascio del permesso di costruire ad opera del Suap (Servizio sportello unico attività produttive) - si legge nell'ordinanza di sospensiva arrivata al termine della camera di consiglio dei giudici amministrativi nell'udienza del 5 dicembre - e dal contegno complessivo tenuto dal Comune nella presente vicenda, rilevato che la pubblica amministrazione non appare aver effettuato alcuna istruttoria in merito all'effettivo superamento delle distanze minime tra la casa da gioco e lo sportello bancomat il Tar accoglie l'istanza».
Il RICORSO
Il ricorso era stato presentato da Claudio Vittorio Lovato per conto di Allstar s.r.l. con gli avvocati Franco Lovato, Francesco Lanaro. Era scattato il 27 agosto 2018 quando alla società era arrivato il rigetto per il rilascio della Licenza (ex art 88 Tulps) finalizzata alla conduzione della sala giochi. La polizia amministrativa non aveva potuto fare altro, una volta che aveva accertato che la sala non rispettava i paletti imposti dal Regolamento comunale, approvato il primo marzo 2017. Regole che impongono alle sale di sorgere a debita distanza da luoghi sensibili, come scuole o chiese e anche bancomat (a 300 metri). L'ex ferramenta di via Vittorio Veneto è proprio di fronte alla Veneggia, centro commerciale dove c'è un bancomat.
IL SINDACO
Il sindaco Jacopo Massaro, ad ogni modo, non demorde. Difende il suo regolamento comunale frutto di analisi e confronti tra consiglieri e ribatte a tono. «Il ricorso riguarda aspetti tecnico amministrativi spiega -. La società ha chiesto la sospensiva per poter procedere con l'attività e sapevamo che sarebbe stata concessa. Per quanto ci riguarda il nostro regolamento contiene limiti a tutela della salute dei cittadini e delle attività economiche per cui noi continueremo a farlo applicare e a sostenerlo in tutte le sedi possibili perché per noi la salute non può soccombere all'interesse economico».
Alessia Trentin
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