LA RIVENDICAZIONE
BELLUNO «Vi faremo sapere»: quando, ancora, non si

Mercoledì 17 Aprile 2019
LA RIVENDICAZIONE BELLUNO «Vi faremo sapere»: quando, ancora, non si
LA RIVENDICAZIONE
BELLUNO «Vi faremo sapere»: quando, ancora, non si sa. L'audizione in quinta commissione sanità a Venezia si è conclusa con il punto interrogativo. Sì, perché ieri mattina a Palazzo Ferro Fini il presidente della conferenza provinciale dei sindaci Jacopo Massaro e il vice presidente Paolo Perenzin, rispettivamente primi cittadini di Belluno e di Feltre, hanno solo vuotato il sacco. Hanno riportato le ombre rilevate nelle schede ospedaliere rispetto alle esigenze, e ai diritti, della sanità di montagna chiedendo ai consiglieri di rivedere, ritoccare, aggiungere, inserire e alla fine emendare un testo che, così com'è, al Bellunese non va bene. Nessuna risposta da parte della commissione, non era ieri il momento. Ieri i consiglieri si sono limitati a porre domande a Massaro e Perenzin, per capire bene le richieste. Nelle prossime settimane i punti verranno discussi. Si resta in attesa.
NEL CAPOLUOGO
Se alla vigilia dell'incontro a Venezia Massaro non si è troppo sbottonato sui contenuti, al termine del vis a vis appaiono più chiare le istanze del territorio e il presidente della conferenza si sbilancia in spiegazioni più dettagliate. Il San Martino è hub solo sulla carta. Di fatto manca di molti dei servizi necessari ad una struttura che si dice in grado di prendersi carico dei pazienti con patologie complesse e urgenti. Resta, su tutti, la grande lacuna della Neurochirurgia h24. L'accordo con l'Usl di Treviso non è probabilmente più stata raggiunto, perché il servizio non è ancora stato ripristinato. Una lacuna che oggi pesa ed espone i bellunesi a rischi. «Nelle schede non si fa cenno all'h24 di Neurochirurgia e questo è molto grave commenta Massaro -. Non abbiamo nemmeno il volo notturno, per ora, per cui al momento chi batte la testa a Santo Stefano di Cadore deve arrivare a Treviso per poter essere stabilizzato e curato. Il servizio, grazie alla reperibilità dei chirurghi di Treviso, aveva sempre funzionato per cui noi non chiediamo grandi cose, solo il ripristino di qualcosa che già c'era». Rovigo, realtà grosso modo con gli stessi numeri di Belluno, ha addirittura un reparto di Neurochirurgia pur avendo il vantaggio di un territorio meno esteso e complicato. Inoltre per il nosocomio del capoluogo si chiede il ripristino del primariato di Anatomia patologica, che le schede vorrebbero mettere sotto la guida di Feltre, e il potenziamento della senologia e della diabetologia affinché assumano davvero valenza dipartimentale. Curioso, poi, è il caso della gastroenterologia: a fronte di numeri in aumento, i posti letto sono stati diminuiti passando da 6 a 4. «Vogliamo chiarire questo punto commenta fiducioso Massaro , ma ci attendiamo sia un errore, è troppo assurdo».
FELTRE
Il Santa Maria del Prato fortifica il suo ruolo di eccellenza nella chirurgia oncologica dello stomaco, ma deve affrontare lo scoglio dei posti letto. I trenta riservati ai pazienti del Primiero, infatti, vanno a togliere spazio agli utenti feltrini secondo quanto si legge nelle schede. «Questo non è possibile aggiunge il presidente della conferenza -, i 30 devono essere aggiunti a quelli già esistenti. Inoltre si chiede l'interventistica in campo senologico e della cardiologia vascolare anche a Feltre, con spostamento degli specialisti da Belluno».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci