LA POLEMICA
BELLUNO «Lo dicano chiaramente» Il sindaco di Calalzo e

Venerdì 10 Gennaio 2020
LA POLEMICA BELLUNO «Lo dicano chiaramente» Il sindaco di Calalzo e
LA POLEMICA
BELLUNO «Lo dicano chiaramente» Il sindaco di Calalzo e parlamentare di Fratelli d'Italia Luca De Carlo ieri è andato su tutte le furie quando è stato pubblicato l'elenco dei contributi delle opere pubbliche. «Due anni fa avevo spiegato che la norma prevede che ad essere finanziati debbano essere i comuni con minor incidenza dell'avanzo, che è una cosa diversa dall'essere in disavanzo». Anche questa volta, invece, ad essere finanziate sono le opere nei Comuni in disavanzo: «Con il risultato che la fetta più grande finisce al sud».
ZERO EURO
«Neanche un quattrino arriverà dallo Stato ai comuni bellunesi come contributi per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici e del territorio. Questo Governo sordo, con la complicità di Anci, continua così a picchiare sulle realtà virtuose». La graduatoria pubblicata dal Ministero dell'Interno a fronte di oltre 8mila richieste ha approvato l'erogazione di 400 milioni di euro di contributi per poco più di 300 progetti.
BATTAGLIA IN AULA
«Trovo gravissimo che, nonostante le numerose interrogazioni e gli ordini del giorno che ho presentato al passato e al presente Governo, nessuno sia intervenuto per modificare quei criteri che hanno poi finito per penalizzare le realtà bellunesi e venete», evidenzia De Carlo. In particolare, De Carlo sottolinea come nella graduatoria non siano stati premiati i comuni con minor avanzo di bilancio, bensì quelli in disavanzo: «Il risultato è che nessuna delle 52 domande bellunesi è stata accolta, e in tutto il Veneto solo tre realtà, tutte con avanzo positivo Valdobbiadene a Treviso, Carceri a Padova e Pettorazza Grimani a Rovigo sono entrate nella graduatoria finale, a favore di Comuni con anche 20, 30 e fino a 60 milioni di euro di disavanzo. È avvilente lavorare così: anziché premiare i virtuosi, vengono date ulteriori risorse a chi, numeri alla mano, non si è dimostrato in grado di gestire quelle che già aveva. È una situazione che denuncio da un paio di anni, dopo la segnalazione arrivatami dal sindaco di Tambre, ma non c'è stata alcuna risposta».
CONTRO L'ANCI
«Dopo la beffa dei tagli del fondo di solidarietà, ora questo provvedimento. Perché Anci non prende posizione e assiste invece in silenzio all'ennesima penalizzazione dei suoi associati più validi? È inutile continuare a elogiare e a sostenere a parole la virtuosità degli enti locali se poi viene premiato chi non ha i bilanci in regola. Anci torni a fare il sindacato dei comuni e difenda il diritto di tutti a partecipare ai bandi con regole eque».
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