LA CONVENZIONE
BELLUNO Rinnovata la convezione tra Comune di Belluno e Ulss 1

Martedì 13 Aprile 2021
LA CONVENZIONE
BELLUNO Rinnovata la convezione tra Comune di Belluno e Ulss 1 Dolomiti per la lotta al contenimento dei topi in città. Ma le misure standard finora messe in atto forse non basteranno e già si guarda alla possibilità di azioni straordinarie. Insomma, i cittadini non si sbagliavano: con la pandemia la presenza dei ratti nelle aree urbane si è fatta più frequente e forse non basterà aver cambiato i cestini dei rifiuti per adattarli alla nuova emergenza, applicando calotte di copertura in grado di impedire l'ingresso dei roditori, perchè la scarsa presenza dell'uomo e la maggior quantità di cibo lasciato per strada e tra i rifiuti stanno facendo prendere agli animali un coraggio che prima non avevano. «Continuano ad arrivare segnalazioni commenta l'assessore all'ambiente Alberto Simiele -, intanto rinnoviamo l'accordo tradizionale con l'azienda sanitaria e poi vedremo come procedere». Si sta valutando la strada di un rilevamento a tappeto, per capire le zone di maggior frequentazione, per verificare se le misure ordinarie sono già state assunte e in che misura e per valutare, in caso, nuove soluzioni. Il protocollo standard che da anni lega il Comune con il Dipartimento di igiene e di prevenzione dell'Ulss prevede uscite sul territorio, con sopralluoghi e poi interventi, da parte degli operatori dell'azienda sanitaria qualora dall'ente comunale arrivino segnalazioni. Finora si è proceduto così e la mappa delle telefonate dei cittadini permette già di tracciare una mappa delle aree dove i ratti si fanno vedere di più. Dall'inizio dell'anno a qualche settimana fa sono state 54 le operazioni di derattizzazione effettuate dall'Usl in diverse zone del capoluogo: via del Boscon, via Santa Croce, Lambioi, via Vittorio Veneto, via Meassa, Castion, zona Agosti, Cusighe, piazza Santo Stefano, piazza Castello, via Sottocastello, via Tasso, via Col da Ren e perfino piazza dei Martiri. Per il sindaco Jacopo Massaro non è tanto un problema di numeri quanto di spazi in città. La pandemia limita la presenza delle persone all'aperto, di conseguenza i selvatici escono allo scoperto e conquistano. «Non siamo noi a dover prevedere misure straordinarie spiega il primo cittadino -, noi informiamo costantemente l'Ulss sulle segnalazioni che ci arrivano, lo abbiamo sempre fatto con costanza, e gli operatori poi intervengono. Quest'anno si sta rivelando particolarmente impegnativo perchè l'uomo fa vita ritirata e gli animali sono più liberi di uscire. Io in queste settimane mi sono imbattuto con tassi, volpi, cervi e lepri, tutti animali che mi capitava di vedere molto di rado prima». (A.Tr.)
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