La chiesa dei Gesuiti fa il tutto esaurito

Domenica 14 Ottobre 2018
L'INIZIATIVA
BELLUNO C'era già chi aspettava, ieri di primo mattino, davanti al portone della Chiesa dei gesuiti, ex caserma Tasso. Un portone chiuso dal 1995. Per le Giornate del Fai d'autunno una buona affluenza tanto che il capo delegazione, Adriano Barcelloni, comunica un cambio di programma in corsa: apertura anche stamattina e non solo, come previsto e pubblicizzato, oggi pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30. Eppure dentro l'edificio settecentesco, oggettivamente non si vede quasi nulla da ammirare. Da una parte c'è la parete con la muffa verde, dall'altra ecco fili a penzoloni e pietre provenienti dai sondaggi del suolo. E si cammina su un pavimento sconnesso. Certo, quando si è dentro, l'imponenza dello spazio rapisce. E tornare indietro nel tempo, con l'immaginazione, viene facile: e prende vita il complesso eretto a partire dal 1705 su progetto originale dell'architetto gesuita Andrea Pozzo (1642-1709).
L'ASSALTO
I volontari del Gruppo Fai Giovani di Belluno che, con precisa organizzazione, fanno entrare nella ex chiesa ed ex caserma i visitatori in gruppi da 25, quasi non ci credono: sono tanti i bellunesi che vogliono buttare l'occhio dentro quelle mura. «Aprivamo alle 9, ma già alle 8.30 c'era chi aspettava sono parole di Adriano Barcelloni la curiosità è molta, questo è una dato di fatto. Tanto che, all'uscita, i visitatori fanno commenti positivi, soprattutto riferendosi al servizio offerto dagli studenti-Ciceroni». Il percorso, infatti, è arricchito non solo dalle puntuali spiegazioni dei ragazzi: «Vengono mostrate al pubblico riproduzioni di stampe e vecchie fotografie precisa Barcelloni si tratta di materiale che aiuta nella comprensione di quella che è stata l'evoluzione storica dell'edificio».
L'ITINERARIO
Il percorso sulle tracce dei Gesuiti portano a due luoghi: la chiesa che divenne caserma e il Duomo dove si trovano le tele che avevano come loro sede originaria le pareti della chiesa (visita compresa nell'itinerario). L'edificio sacro, che aveva annessa la chiesa dedicata a Sant'Ignazio, venne chiusa nel 1773 in seguito alla soppressione dell'ordine dei Gesuiti. Fu trasformato in scuola pubblica, ospitando anche il seminario dei chierici. Nel 1797 gli occupanti francesi requisirono lo stabile per uso militare, con adattamento dei volumi originali. Dal 1854 al 1862 fu sede dell'Istituto militare di educazione inferiore asburgico. Poi divenne sede del Distretto militare provinciale. Infine la chiusura definitiva, nel 1995. Rimane l'augurio che non cada nel vuoto, per mancanza di finanziamenti, l'idea, sostenuta dall'assessore Franco Frison, di riportare il complesso a nuova dignitosa vita.
Daniela De Donà
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