L'INIZIATIVA
BELLUNO Secondo la Questura erano 4 mila, secondo i sindacati almeno

Domenica 27 Maggio 2018
L'INIZIATIVA
BELLUNO Secondo la Questura erano 4 mila, secondo i sindacati almeno 6 mila. Quel che è certo è che ieri a Padova a gridare Basta morti sul lavoro c'erano anche un centinaio di bellunesi. La grande manifestazione unitaria organizzata da Cgil, Cisl e Uil sulla sicurezza nelle aziende ha portato nella città del Santo anche una buona rappresentanza locale. Due pulmini e svariate auto sono partite alla volta della pianura di prima mattina. Qualcuno ha tentato la via della rotaia, ma lo sciopero ha imposto, all'ultimo momento, un cambio di programma. Sono 31, finora quest'anno, le vittime del lavoro di cui una a Belluno e di cui tre per un incidente alle Acciaierie Venete di qualche settimana fa. Si protestava per tutti loro, ieri, ma anche per i lavoratori a cui è andata bene e per quelli di domani. Le richieste rivolte alla Regione, infatti, sono di lungo respiro. Le spiega Mauro De Carli, segretario provinciale Cgil. Gli scopi della mobilitazione erano due racconta -: l'impiego di maggiori risorse nel dipartimento prevenzione e la rivitalizzazione delle figure dei rls e dei rlst, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Ce ne sono all'interno delle grandi ma anche delle piccole aziende, noi chiediamo maggior interazione tra loro e gli Spisal e l'istituzione di un'ulteriore figura, quella del rls di sito, ovvero scelto all'interno dell'azienda sanitaria. Negli Spisal, si vorrebbe un aumento del personale, per portare il numero dei dipendenti a quello di circa dieci anni fa, quando hanno preso il via i pensionamenti e gli spostamenti non seguiti da reintegri. Oggi in Veneto gli ispettori sono 140, un numero decisamente inferiore a quello di altre regioni come la Toscana dove, invece, sono ben 400. La nostra è una strategia a lungo percorso spiega ancora De Carli -, a livello regionale ci sarà un altro incontro con la Zaia e, poi, si cercherà il dialogo con le associazioni di categoria. Attendiamo risposte da entrambi i fronti, se a breve non avremo in mano nulla allora partiremo con otto ore di sciopero, questa volta non ci fermeremo alla manifestazione. Siamo usciti dalla crisi con meno infortuni complessivi, ma con un aumento degli infortuni gravi e mortali: significa che il grado di sicurezza è quello di prima e non si sono fatti investimenti.
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