L'INCHIESTA
BELLUNO C'è anche un fascicolo contro ignoti aperto dal procuratore

Lunedì 18 Marzo 2019
L'INCHIESTA BELLUNO C'è anche un fascicolo contro ignoti aperto dal procuratore
L'INCHIESTA
BELLUNO C'è anche un fascicolo contro ignoti aperto dal procuratore Paolo Luca, nella maxi-indagine sul caso vaccini. L'ipotesi di reato è omissione di atti di ufficio e potrebbero finirci i dirigenti scolastici che non hanno vigilato bene sulle autocertificazioni sugli obblighi vaccinali, che sono state presentate dai genitori al momento delle iscrizioni. Sì perché spetta anche alla scuola accertare la veridicità di quanto dichiarato, confrontando i dati che sono a loro disposizione nel registro vaccinale regionale. Ma dalla scuola spiegano che in ogni comprensivo c'è un regolamento e si procede spesso con controlli a campione. Insomma alla fine potrebbero non esserci colpevoli. Un fascicolo per omissione di atti d'ufficio potrebbe aprirsi invece per i dirigenti scolastici che non sospenderanno dalla frequenza i bambini non in regola, iscritti alle scuole materne. In questo caso non ci saranno scuse per chi non prenderà provvedimenti, come previsto per legge.
IL PROCURATORE
«In ballo c'è la salute pubblica», sottolinea i procuratore Luca, che primo fra tutti suoi colleghi d'Italia ha avviato l'indagine sulle autocertificazioni vaccinali. «L'ho fatto - dice - perché bisogna ricordare che non stiamo parlando di una scelta personale, ma della salute pubblica».
L'INDAGINE
L'indagine è lunga e complessa e non è arrivata nemmeno al giro di boa: si tratta di confrontare tutte le autocertificazioni dei genitori con il registro vaccinale. Il procuratore Luca delegò a ottobre 2018 i carabinieri dei Nas (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) di Treviso (competente anche su Belluno) a passare sotto la lente, uno ad uno, gli atti presentati agli uffici scolastici per le iscrizioni. I controlli richiesti riguardano gli iscritti dalla quinta elementare, a scendere fino alla scuola dell'infanzia e agli asili nido. Si parla di oltre 10mila autocertificazioni, solo per primarie e scuola di infanzia. Un primo troncone è stato analizzato, quello dell'istituto comprensivo di Trichiana. I risultati sono arrivati nei giorni scorsi e per 17 bimbi la certificazione presentata dai genitori sarebbe falsa. Non ha trovato riscontro: i vaccini sui piccoli non sarebbero stati fatti. Sono stati aperti 17 fascicoli per falso e le famiglie si sono ritrovate sotto inchiesta. Ma sono destinati a aumentare.
DALLA SCUOLA
«Il periodo transitorio si è chiuso - dicono dai vertici scolastici provinciali -. In genere tutte le dichiarazione sostitutive devono essere accettate, poi c'è un sistema di controllo che varia a seconda delle modalità. Può essere un controllo a campione, o di altro tipo a seconda del regolamento. Qui è un po' una materia particolare si tratta di obbligo sanitario e l'Usl fa i controlli. Ogni scuola invece ha le sue regole le capacità operative, con il personale che c'è: non è sempre facile controllare».
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