L'INCHIESTA
BELLUNO Arrestato per la seconda volta il pedofilo della Valbelluna.

Domenica 10 Dicembre 2017
L'INCHIESTA BELLUNO Arrestato per la seconda volta il pedofilo della Valbelluna.
L'INCHIESTA
BELLUNO Arrestato per la seconda volta il pedofilo della Valbelluna. I carabinieri della Compagnia di Feltre hanno prelevato venerdì pomeriggio e ricondotto a Baldenich il 25enne che era finito in cella lunedì 27 novembre. In quel caso l'ordinanza era scattata per la violenza sessuale su un 14enne. Venerdì l'arresto è scattato a seguito di una nuova ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Belluno per altri fatti. Insomma il 25enne di origine straniera che abita in un paese della ValbellunA è rimasto a casa solo un paio di giorni e poi per lui si sono riaperte le porte del carcere.
LA PROCURA
Lo aveva detto al Procura: il caso di presunta violenza sessuale che aveva portato a far scattare le manette non era l'unico, lasciando intendere che ci sarebbero stati altri episodi contestati al 25enne e dicendo chiaramente che c'erano altre vittime. Si stava indagando su altre vicende che coinvolgono ragazzini di età al di sotto dei 14 anni, addirittura di 12 e 13 anni. Ora l'indagato farà fatica a difendersi. Anche se il minore è consenziente, infatti, e non c'è stata minaccia ci si trova sempre in presenza di violenza sessuale aggravata se ha meno di 14 anni. Le chat, gli appuntamenti, gli accordi sarebbero spuntati dal cellulare dell'indagato, che avrebbe evidenziato un comportamento deviato.
LA DIFESA
«Mi ha mostrato la pistola che portava nella cinta e teneva sul lato posteriore e mi ha detto che se non lo facevo l'avrebbe usata». È questo il racconto del 14enne, vittima del primo episodio di violenza sessuale. L'indagato nel suo interrogatorio di garanzia avvenuto il 30 novembre scorso in carcere, in cui era assistito dall'avvocato di fiducia Pierluigi Cesa, ha negato di aver mai minacciato alcuno. Ha confermato i due rapporti sessuali orali avuti con il ragazzino, in due momenti diversi a distanza di tempo, ma ha negato che ci sia mai stata una forma di minaccia. E in questo caso (sesso con ragazzi di età superiore a 14 anni) non si configurerebbe il reato di violenza sessuale (visto che non si tratta di un parente, tutore, istruttore, insegnante del minore). Inoltre al difesa ha presentato una serie di documenti medici che hanno confermato una patologia psichica del 25enne pedofilo. A quel punto, martedì 5 dicembre il gip Vincenzo Sgubbi lo ha scarcerato e ha disposto i domiciliari. Ma la permanenza a casa è durata poco.
IL NUOVO PROVVEDIMENTO
Il contenuto delle accuse che hanno portate alle nuove esigenze cautelari sono top secret. Non si conoscono i nuovi episodi contestati all'indagato, ma si sa per certo che sono gravissimi e a danno di ragazzi di 12 e 13 anni. Dall'analisi del cellulare sequestrato lunedì potrebbero essere emersi ulteriori nuovi casi. La Procura mantenuto il massimo riserbo sulla delicata indagine e il procuratore della Repubblica, Paolo Luca, si era limitato a confermare l'esistenza di «indizi gravi» sull'uomo, che hanno tuttavia bisogno di essere confermati in un contesto di riservatezza «per le esigenze di tutela delle persone coinvolte». Infatti in alcuni casi le famiglie dei ragazzini coinvolti, si parla di quasi una decina di vittime, non sapevano ancora di quanto era accaduto al loro figlio.
IL PROFILO
L'uomo arrestato era già finito nei guai, nell'ambito di una maxi-indagine che toccò tutta Italia per immagini pedopornografiche scambiate tramite Internet. Un caso mai sfociato in un processo. Difficilmente ora si potrà difendere dalle nuove accuse. Nella perquisizione domiciliare erano spuntate due pistole scacciacani che lui utilizzava per ritrarsi in foto minacciose che pubblicava sui social. Sempre sul suo profilo Facebook a giugno scriveva in una non tanto velata minaccia, rivolta forse proprio a qualcuno dei ragazzini che obbligava a non parlare di quanto stava succedendo: «Ucciderò tutta la tua famiglia».
Olivia Bonetti
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