L'ex forestale: «Solo tanta burocrazia»

Domenica 18 Novembre 2018
FELTRE
(df) La decisione del comandante del Reparto Carabinieri Forestali per la Biodiversità di Belluno, colonnello Gianfranco Munari, suscita un vivace dibattito. Oggetto del contendere, il diniego al ripristino della strada che porta alle Vette Feltrine e al rifugio Giorgio Dal Piaz a opera dei volontari del Cai di Feltre per il taglio delle piante che ostacolano la viabilità. Questo perché, è stato ufficialmente evidenziato, «costituirebbe un danno erariale».
«In qualità di ex appartenente al Corpo Forestale dello Stato - afferma Silvano Savio, anche consigliere di minoranza a Falcade - mi dissocio in modo perentorio e ritengo di esprimere il sentimento professionale e deontologico della maggioranza dei Forestali che questo non sia un atteggiamento opportuno, soprattutto considerando le gravi circostanze ambientali che stiamo vivendo. A prescindere dal fatto che in quella zona non c'è legname di pregio da poter destinare a un mercato se non di uso combustibile e che il ripristino della viabilità e della sicurezza in generale nel caso della conclamata attuale emergenza, demanio o non demanio, è di esclusiva competenza del sindaco, mi risulta che alle dipendenze dell'Ufficio comandato dal Colonnello Munari ci siano ben 38 operai forestali: vorrei sapere quanti di loro sono stati impiegati a lavorare sul territorio, a supporto dei tanti volontari che, ancora una volta, stanno danno grande esempio di efficienza dove le istituzioni invece di agevolare creano intralcio e burocrazia».
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