L'EMERGENZA
BELLUNO «Sono passati una ventina di giorni dall'ultima riunione sull'elaborazione del regolamento per l'istituzione della Commissione delle Pari opportunità, come si procede?». Se lo è chiesto, all'indomani della presentazione ufficiale della consigliera delle Pari opportunità di Palazzo Piloni, Flavia Monego, il capogruppo di Obiettivo Belluno, Fratelli d'Italia, Raffaele Addamiano. Nel frattempo, nelle ultime ore, è arrivata la convocazione per il 25 maggio della terza commissione. Saranno due i punti all'ordine del giorno a riguardo: la relazione da parte della consigliera di magggioranza Valentina Melis (Belluno D+) su come è andata la sub commissione e sarà poi sentito il parere della consigliera di parità provinciale, Monego. «Prendo spunto dall'intervista alla consigliera di Palazzo Piloni - dice Addamiano -, che spero di avere l'opportunità di conoscere, di tornare sull'argomento che mi sta a cuore, da quando oltre un anno fa ho chiesto che si lavorasse per l'istituzione della Commissione delle Pari opportunità anche nel capoluogo. Dopo l'ultima riunione ristretta dello scorso 23 aprile, naufragata non per colpa degli esponenti di centro destra, siamo stati in attesa di rimettere la questione al presidente della Commissione». Il consigliere Addamiano ha ricordato come il tema si sia fermato «ad un passo dal traguardo. Ora è tempo di riprendere in mano la questione. Tanto più che la consigliera provinciale ha espresso l'esortazione che ci sia una Commissione. Dai dati da lei forniti, infatti, essa è quanto mai utile e indispensabile visto che i casi di richiesta di intervento per discriminazioni di genere si sono acuite con la pandemia». Raffaele Addamiano, che sottolinea di essere contrario al ddl Zan, rivendica l'esigenza di favorire la Commissione, per la quale Palazzo Rosso ha istituiti una sub commissione, che aveva il compito di redigere un regolamento, a cui facevano parte Tiziana Savasta (InMovimento) e Valentina Melis (Belluno D+), Fabio Bristot (gruppo misto) e i consiglieri di minoranza Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno Fratelli d'Italia), Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti) e Marzio Sovilla (Lega). «Dopo cinque riunioni nulla di fatto», dice Addamiano. Il regolamento è sfumato per cavilli semantici, a cui dentro si celerebbero motivi ideologici. «Noi abbiamo fatto un riferimento preciso all'articolo 3 della Costituzione sui principi di uguaglianza e all'articolo 21 della Carta di Nizza (sui diritti fondamentali) spiega il cui combinato disposto impone agli enti pubblici di attivarsi. Noi da un anno ci stiamo impegnando in tal senso». (Fe.Fa.)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO «Sono passati una ventina di giorni dall'ultima riunione sull'elaborazione del regolamento per l'istituzione della Commissione delle Pari opportunità, come si procede?». Se lo è chiesto, all'indomani della presentazione ufficiale della consigliera delle Pari opportunità di Palazzo Piloni, Flavia Monego, il capogruppo di Obiettivo Belluno, Fratelli d'Italia, Raffaele Addamiano. Nel frattempo, nelle ultime ore, è arrivata la convocazione per il 25 maggio della terza commissione. Saranno due i punti all'ordine del giorno a riguardo: la relazione da parte della consigliera di magggioranza Valentina Melis (Belluno D+) su come è andata la sub commissione e sarà poi sentito il parere della consigliera di parità provinciale, Monego. «Prendo spunto dall'intervista alla consigliera di Palazzo Piloni - dice Addamiano -, che spero di avere l'opportunità di conoscere, di tornare sull'argomento che mi sta a cuore, da quando oltre un anno fa ho chiesto che si lavorasse per l'istituzione della Commissione delle Pari opportunità anche nel capoluogo. Dopo l'ultima riunione ristretta dello scorso 23 aprile, naufragata non per colpa degli esponenti di centro destra, siamo stati in attesa di rimettere la questione al presidente della Commissione». Il consigliere Addamiano ha ricordato come il tema si sia fermato «ad un passo dal traguardo. Ora è tempo di riprendere in mano la questione. Tanto più che la consigliera provinciale ha espresso l'esortazione che ci sia una Commissione. Dai dati da lei forniti, infatti, essa è quanto mai utile e indispensabile visto che i casi di richiesta di intervento per discriminazioni di genere si sono acuite con la pandemia». Raffaele Addamiano, che sottolinea di essere contrario al ddl Zan, rivendica l'esigenza di favorire la Commissione, per la quale Palazzo Rosso ha istituiti una sub commissione, che aveva il compito di redigere un regolamento, a cui facevano parte Tiziana Savasta (InMovimento) e Valentina Melis (Belluno D+), Fabio Bristot (gruppo misto) e i consiglieri di minoranza Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno Fratelli d'Italia), Francesco Pingitore (Patto Belluno Dolomiti) e Marzio Sovilla (Lega). «Dopo cinque riunioni nulla di fatto», dice Addamiano. Il regolamento è sfumato per cavilli semantici, a cui dentro si celerebbero motivi ideologici. «Noi abbiamo fatto un riferimento preciso all'articolo 3 della Costituzione sui principi di uguaglianza e all'articolo 21 della Carta di Nizza (sui diritti fondamentali) spiega il cui combinato disposto impone agli enti pubblici di attivarsi. Noi da un anno ci stiamo impegnando in tal senso». (Fe.Fa.)
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