PIEVE DI CADORE
Terminata con successo l'operazione di asportazione del mosaico romano, scoperto nel 1951 durante i lavori di costruzione del municipio di Pieve, e conservato dal 1953 nell'atrio del palazzo della Magnifica Comunità di Cadore. L'eccezionale reperto, probabilmente databile alla prima metà del secondo secolo d.C., risultava agli occhi dei visitatori del Museo Archeologico Cadorino poco visibile e per nulla valorizzato. Pertanto la Magnifica Comunità di Cadore, nell'ambito del progetto Interreg It-Au Archeologia in rete: gli antichi abitanti delle Alpi orientali ha avviato le necessarie procedure per spostarlo, restaurarlo e valorizzarlo in accordo con la Soprintendenza Archeologica del Veneto.
Il 22 ottobre, si è conclusa la prima fase con lo stacco e il trasferimento del mosaico nel laboratorio di restauro di Mogliano Veneto a cura della ditta Lares, affidataria dell'appalto. Nei prossimi mesi verranno realizzati i necessari lavori di pulitura e asportate le pesanti malte di cemento aggiunte negli anni Cinquanta del Novecento, prima del suo ricollocamento nei vani del Museo Archeologico Cadorino, previsto nei mesi invernali.
«Le operazioni di stacco e trasferimento del bene presso il laboratorio di restauro si sono svolte non senza difficoltà in quanto la priorità era la massima tutela del bene spiega il Presidente della Magnifica Renzo Bortolot- conclusa questa prima fase, nei prossimi mesi saremo impegnati nella ridefinizione degli spazi del museo, finalizzati alla migliore valorizzazione del mosaico che nella nuova collocazione dovrà dialogare con gli altri reperti di epoca romana presenti. Siamo sicuri che l'intervento, per quanto complesso, sarà un ulteriore volano per il turismo culturale del Cadore».
Giuditta Bolzonello
© riproduzione riservata
© RIPRODUZIONE RISERVATA Terminata con successo l'operazione di asportazione del mosaico romano, scoperto nel 1951 durante i lavori di costruzione del municipio di Pieve, e conservato dal 1953 nell'atrio del palazzo della Magnifica Comunità di Cadore. L'eccezionale reperto, probabilmente databile alla prima metà del secondo secolo d.C., risultava agli occhi dei visitatori del Museo Archeologico Cadorino poco visibile e per nulla valorizzato. Pertanto la Magnifica Comunità di Cadore, nell'ambito del progetto Interreg It-Au Archeologia in rete: gli antichi abitanti delle Alpi orientali ha avviato le necessarie procedure per spostarlo, restaurarlo e valorizzarlo in accordo con la Soprintendenza Archeologica del Veneto.
Il 22 ottobre, si è conclusa la prima fase con lo stacco e il trasferimento del mosaico nel laboratorio di restauro di Mogliano Veneto a cura della ditta Lares, affidataria dell'appalto. Nei prossimi mesi verranno realizzati i necessari lavori di pulitura e asportate le pesanti malte di cemento aggiunte negli anni Cinquanta del Novecento, prima del suo ricollocamento nei vani del Museo Archeologico Cadorino, previsto nei mesi invernali.
«Le operazioni di stacco e trasferimento del bene presso il laboratorio di restauro si sono svolte non senza difficoltà in quanto la priorità era la massima tutela del bene spiega il Presidente della Magnifica Renzo Bortolot- conclusa questa prima fase, nei prossimi mesi saremo impegnati nella ridefinizione degli spazi del museo, finalizzati alla migliore valorizzazione del mosaico che nella nuova collocazione dovrà dialogare con gli altri reperti di epoca romana presenti. Siamo sicuri che l'intervento, per quanto complesso, sarà un ulteriore volano per il turismo culturale del Cadore».
Giuditta Bolzonello
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