L'ADDIO
BELLUNO Natale Trevissoi, pioniere tra gli industriali, ha chiuso per

Sabato 28 Novembre 2020
L'ADDIO BELLUNO Natale Trevissoi, pioniere tra gli industriali, ha chiuso per
L'ADDIO
BELLUNO Natale Trevissoi, pioniere tra gli industriali, ha chiuso per sempre gli occhi. E con la sua scomparsa, avvenuta ieri, si gira una pagina di storia bellunese. Era il 1964 quando, con il marchio Holzer Italia (poi divenuto americano, con Eaton ed Invensys), fondò la prima grande fabbrica della provincia di Belluno, iniziando un'avventura che bloccò l'emorragia dell'emigrazione. Erano in 5000 ad entrare nei cancelli di un complesso industriale in zona La Rossa - in cui si costruivano timer, pulsantiere e decalcificatori che erano pezzi fondamentali per le aziende italiane del boom economico: Zoppas, Ignis, Merloni, Zanussi.
I RICONOSCIMENTI
Non un caso che, nel 2011, Natale Trevissoi fosse stato inserito nella terna finale dei candidati del Premio San Martino con questa motivazione: «Ha contribuito in modo fondamentale allo sviluppo economico della nostra provincia». Lungimirante e tenace, innamorato della sua terra, Trevissoi era legatissimo alla frazione di Salce il cui Comitato civico, nel 2010, gli consegnò il riconoscimento che tradizionalmente, per San Bartolomeo, viene attribuito «ad un personaggio o ad un ente che si è distinto per l'impegno sociale».
IL SUO MOTTO
Una frase Trevissoi ripeteva a chi sottolineava la sua lungimiranza di imprenditore: «Il successo va attribuito alle evoluzioni economiche del mercato, ma, soprattutto, alle risorse umane di prim'ordine». Un modo per dire che era vero che lui aveva saputo convincere la casa madre tedesca, e il proprietario Walter Holzer, dell'affidabilità della manodopera bellunese. Ma che era altrettanto vero che sono stati, i tecnici, le operaie e gli operai a dimostrare con i fatti la dedizione.
TRA SVIZZERA E GERMANIA
Nato il 28 agosto 1925 a Belluno, Natale Trevissoi dopo il diploma conseguito all'Iti Segato di Belluno, nel 1944, emigra in Svizzera: lavora come tecnico in una industria, la Brown Boveri di Baden, che costruisce sommergibili, ma non smette di studiare. Frequenta prima le scuole serali in tedesco e francese, poi si laurea in ingegneria elettromeccanica all'Università tedesca di Friburgo con una tesi sulla regolazione delle macchine a corrente continua. Decide, quindi, di tornare in Italia, nella sua Belluno, pronto a dare concretezza all'intuizione: il mercato dell'elettrodomestico sarebbe cresciuto molto.
CONFINDUSTRIA
Per i 50 anni dalla nascita della Holzer, Trevissoi aveva raccolto foto e memorie in un libretto che venne presentato a Villa Doglioni Dalmas alla presenza pure di Andrea Tomat ex presidente di Confindustria del Veneto che da giovane neolaureato lavorò alla Holzer. «Il libro fa parte ora della preziosa biblioteca del nostro Centro per la storia e la cultura d'impresa sono parole di Andrea Ferrazzi, direttore di Confindustria Belluno Dolomiti Trevissoi fu, per molti versi, un visionario, uno che, credendo nella laboriosità delle maestranze, generò occupazione e benessere, Mi raccontò della sua idea di un'industria manifatturiera leggera, adatta ad una provincia montana come la nostra».
A BELLUNO
Viveva dagli anni Sessanta nella frazione di Cusighe, dove, da pensionato, amava dedicarsi al frutteto. Ed andava orgoglioso di avere nel prato una pianta di Ginkgo bilova sotto le cui fronde si sedeva per leggere ogni giorno da 60 anni - il Gazzettino.
IL FUNERALE
Natale, dopo aver trascorso l'estate in laguna veneta con una figlia e i nipoti, aveva scelto di trascorrere l'inverno a Firenze, dall'altra figlia e dagli altri nipoti. Un arresto cardiaco lo ha colto ieri, a casa, nel capoluogo toscano. Tornerà a riposare per sempre nel cimitero di Cusighe, accanto alla moglie Ernestine. La cerimonia funebre si terrà sabato 5 dicembre in Duomo alle ore 10.30. Lascia i figli Maria, Antonio, Claudia e la sorella Annamaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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