Islamici e cristiani: il dialogo inizia a scuola

Sabato 21 Ottobre 2017
Che cristiani e musulmani si incontrino non è una novità. Nuova è invece la proposta che anima la Giornata del dialogo islamocristiano in calendario il 27 e 28 ottobre fra Santa Giustina e Belluno. L'iniziativa che giunge dopo altre esperienze simili - dalla marcia per la pace del dicembre 2015 poi ripetuta nel 2017, sino alla Veglia di preghiera tenutasi lo scorso agosto a Farra d'Alpago per i migranti morti in mare - è stata presentata ieri a più voci, ma con idee condivise: protagonisti il vescovo Renato Marangoni, l'imam delle comunità islamiche del Veneto Kamel Layachi, il presidente dell'associazione islamica Insieme per il bene comune Hassan Frague con il segretario Aziz Elaamari, e Giulio Battaiola, della Comunità locale bellunese del Movimento dei Focolari. Nuova è l'idea di coinvolgere le scuole in un modo tanto profondo e con relatori di altissimo profilo: «Finora accadeva che un imam andasse nelle scuole e incontrasse gli studenti; oppure al pomeriggio parlasse agli adulti. Ora invece, rappresentanti di religioni diverse, andremo insieme davanti a ragazzi e adulti e parleremo loro con verità, anche per smontare le distorsioni che fanno nascere incomprensioni -ha detto Layachi-: è l'unica speranza che abbiamo per un domani migliore: far crescere un modo nuovo di stare insieme fra i giovani, che sono il nostro investimento».
IL RICORDO
«Un percorso nato molto tempo fa ha ricordato monsignor Marangoni e fra i cui promotori c'è stato anche don Francesco Soccol, recentemente scomparso e a cui i musulmani hanno più volte reso onore per il suo impegno. Un cammino lungo il quale tutti siamo reciprocamente ospiti gli uni degli altri. Siamo evangelicamente convinti di dover coltivare il più possibile il grano, anche se con esso spesso si nasconde la zizzania».
LA PROPOSTA
È infine una proposta che prima di salire in cattedra, è nata davvero fra le persone: «Prima di tutto ci siamo incontrati noi, le nostre famiglie ha detto Battaiola sentendo l'esigenza di non rimanere in silenzio dopo alcuni episodi di terrorismo, poi di condividere il dolore per i morti in mare; sfilando anche con coraggio per dire che eravamo tutti fratelli, davvero. Convinti che di fronte all'estremismo della violenza non si possa che rispondere con l'estremismo del dialogo. Insieme abbiamo preparato l'hangar che ospiterà i lavori del 28 e insieme siamo qui ora». Gli incontri che hanno così prodotto l'Appello di Belluno che sarà diffuso sabato 28 ottobre e che contiene l'affermazione del principio della libertà religiosa, la volontà di rileggere la storia anche ammettendo i propri errori ed infine l'impegno a reagire alla cultura dello scarto per mettersi a servizio di chi ha bisogno.
Giovanni Santin

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