In alta quota il turismo respira grazie all'afa che c'è in pianura

Venerdì 12 Luglio 2019
TURISMO
BELLUNO L'estate aiuta l'inverno. Provare per credere. Il gran caldo che a giugno ha fatto traslocare molti verso le Dolomiti sta già portando frutti anche per la stagione sciistica. Perché ormai il turismo funziona così: vacanze brevi, ma diluite nel corso dell'anno. Per cui, finito il weekend estivo sui monti si pensa già a programmare la sciata invernale. Dati ufficiali non ce ne sono. Ma a quanto pare gli albergatori hanno già cominciato a raccogliere le prime prenotazioni. E intanto il clou della stagione estiva deve ancora arrivare.
IL SENTORE
«Le sensazioni sono molto positive - conferma l'assessore regionale al turismo, Federico Caner -. Gli albergatori e gli operatori turistici con cui sono in contatto mi parlano di afflussi molto buoni per l'inizio dell'estate. In più, ci sono già sentori molto positivi per il prossimo inverno, visto che cominciano ad arrivare le prime prenotazioni».
IL METEO
A trainare il turismo estivo made in Dolomiti è sicuramente il gran caldo. O meglio, l'afa della pianura, che diventa invece clima perfetto, tiepido e ventilato, in quota. Se i numeri ufficiali lo confermeranno, giugno sarà stato eccezionale anche per l'afflusso vacanziero, non solo per le temperature. L'Arpav infatti rileva che le temperature medie mensili sono risultate ben 4°C superiori alla norma (significa che il giugno 2019 arriva a eguagliare l'eccezionale giugno 2003). L'anomalia si è manifestata durante tutto il mese; soprattutto la fase di notevole caldo dal 25 al 30 giugno ha raggiunto il giorno 27 temperature massime eccezionali, con superamento quasi ovunque dei massimi storici (raggiunti non solo nel 2003 ma anche durante altre ondate di caldo, come nei mesi di agosto del 2013 e del 2015 e nel famoso luglio 1983). Comprensibile quindi che molti siano letteralmente scappati dall'inferno dell'afa cittadina per concedersi una pausa fresca tra le Dolomiti. Tanto più che non ci sono stati i soliti temporali a rovinare le giornate più lunghe dell'anno. A dimostrazione che il meteo può condizionare non poco l'andamento turistico.
OLIMPIADI
Ma anche le Olimpiadi 2026 potranno condizionarlo. «Anzi, lo stanno già condizionando - dice Caner -. L'altro giorno ero a Treviso per Sile Folk (rassegna di gruppi folkloristi, ndr), con gruppi da tutto il mondo, dal Messico, dalla Colombia, dalla Polonia. Moltissimi chiedevano al gruppo organizzatore come fare a raggiungere le Dolomiti e soprattutto Cortina. La destinazione olimpica ha già fatto il giro del mondo. Adesso dovremo essere bravi a veicolare il messaggio e a organizzarci. Gli investimenti ci sono e stanno venendo avanti: vedo un'aria positiva». Tra l'altro, le Olimpiadi capitano proprio in un periodo storico in cui lo sci sta tornando di moda. Anche tra gli italiani. «È per questo che dobbiamo investire sui collegamenti sciistici e sugli impianti - continua Caner -. Noi continuiamo a credere nel settore invernale, che rimane l'asset fondamentale della montagna. Poi è necessario investire anche sull'estate, che come detto dà una grossa mano all'inverno».
Damiano Tormen
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