Il volo d'addio del bivacco Sperti

Venerdì 25 Giugno 2021
Il volo d'addio del bivacco Sperti
MONTAGNA
BELLUNO Il suo ultimo viaggio. In volo, appeso all'elicottero. Riportato a valle per essere smantellato. Erano passate da poco le 8 quando, ieri, il vecchio bivacco Iris e Gianangelo Sperti ha lasciato il crinale erboso sulla Schiara per essere depositato in Col di Roanza. Con i volontari del Cai Belluno rimasti su, a quota 2000, per rifare la platea di cemento. Ci sta lavorando anche Matteo Fontana, della omonima ditta edile, forte dell'esperienza di membro del Soccorso alpino.
SEI OSTI LETTO
Il nuovo bivacco, struttura in ferro da sei posti, è già pronto, costruito dalla ditta di Denis Bortoluzzi che già aveva realizzato il bivacco Marmol (2280 metri), sempre sulla Schiara. E' la base di sosta, tra pareti imponenti e maestose, con vista sulle Pale del Balcon, per chi arriva dopo aver salito l'omonima via ferrata che sale lungo il versane te ovest. Soddisfazione per il presidente della sezione di Belluno del Cai, Paolo Barp: «Materassi e piumini sono già stati acquistati, la prossima settimana contiamo di installarlo. Si tratta di un bivacco classico, in stile spartano, ma nuovo. Bene che stiamo procedendo secondo programma: dopo il cambio dei serramenti al rifugio 7° Alpini questo è il secondo intervento importante».
Tutte novità intorno alla montagna dei bellunesi, molto cara a Dino Buzzati, che si avvalgono della forza lavoro di squadre di volontari Cai e di 40mila euro arrivati da un bando regionale vinto.
LA VAL DE PIERO
Ieri si è anche chiusa un'altra titanica impresa: il ripristino del sentiero 502, itinerario per escursionisti esperti che dalla Stanga, in Val Cordevole, arriva a forcella Oderz e al rifugio 7° Alpini. A cominciare da aprile dieci volontari per sette giorni sono serviti per rendere percorribile il sentiero che mostra anche tratti esposti e un dislivello di 1300 metri. «Si tratta di ben 9 chilometri di percorso di cui non esisteva praticamente più traccia spiega Barp che ieri era sul campo il sentiero alpino era inagibile e per questo motivo nessuno aveva calpestato l'erba. Ieri, in particolare, è stata sistemata la parte alta, tra forcella Oderz e il rifugio 7° Alpini».
IL SENTIERO 502
Un'area che, di fatto, vedeva solo tracce di animali, ed è stato ricostruito. Ieri si è operato nell'attrezzare alcuni punti pericolosi, dove c'era neve. «In realtà si sta sciogliendo e, per questo motivo, riteniamo che tra 7-10 giorni il sentiero 502 tornerà agibile conclude il presidente - meglio attendere ancora qualche giorno: se si apre, infatti, lo si fa in sicurezza».
Daniela De Donà
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