Il trenino si mette in moto per i Giochi

Venerdì 18 Ottobre 2019
Il trenino si mette in moto per i Giochi
CORTINA
Il trenino bianco e azzurro della Ferrovia delle Dolomiti è sulla strada verso Cortina, dove potrà diventare sede di un singolare museo. Per il momento è arrivato a Trento, nella giornata di mercoledì, e non sarà immediato il rientro in Ampezzo, da dove partì, per la sua ultima corsa, alle 16 del 30 maggio 1964, diretto al deposito di Calalzo. Il progetto per il recupero e l'utilizzo di quel convoglio è di Rossana Calabria Fanucci: «Frequento Cortina da prima di nascere e ciò che faccio viene dall'amore che ho per questo luogo. Ho un sogno da realizzare, che ho annunciato sei mesi fa, sulla pagina Facebook C'era una volta Cortina, che amministro. Vorrei contribuire a riportare il paese ai fasti del passato. So perfettamente che è impossibile riproporre quella ferrovia così com'era; il mio obiettivo è recuperare quei vagoni per esporli e farne un museo».
NEL DEPOSITO
Il post pubblicato ieri su una pagina Facebook del Cadore ha raccolto in poche ore 800 consensi, con 200 commenti, tutti entusiasti. Da Roma, dove vive, l'autrice racconta l'iter che ha seguito negli ultimi mesi: «Quando scrissi del mio sogno per il trenino azzurro, qualcuno mi fece sapere che il materiale esisteva ancora, in officina, dopo essere stato usato sulla linea TrentoMalè. Mi dissero che a Trento c'era l'intenzione di usare uno dei due treni come sportello informazioni al pubblico. Mi chiesi perché non avremmo potuto fare lo stesso qui. Mi misi in contatto con l'azienda Trentino Trasporti, che ritenne fattibile il mio progetto e lo stesso mi comunicarono dalla Provincia autonoma di Trento, proprietaria di quei treni e ha pagato la ristrutturazione».
ASSESSORE ENTUSIASTA
Dopo Trento, è stata la volta di Cortina: «Tutti mi dicevano che era un'idea folle, tranne l'albergatore Gherardo Manaigo, che mi ha sempre sostenuta e aiutata. Assieme siamo andati in comune e abbiamo parlato con l'assessore Benedetto Gaffarini, che si è detto entusiasta». Non era però percorribile la prima ipotesi, di collocare i vagoni nel piazzale della vecchia stazione dove è in ballo un ampio piano urbanistico di recupero.
UN POSTO A ZUEL
L'amministrazione comunale suggerì pertanto di spostare tutto a Zuel, vicino alla piccola stazioncina, che ancora esiste, di fronte al trampolino olimpico Italia di salto con gli sci: «Ci è sembrata un'idea fantastica dice Rossana Calabria Fanucci quel luogo è bellissimo e ha un valore in più. E' il punto di ingresso a Cortina, per chi arriverà dal Cadore, per assistere ai Mondiali di sci 2021, così come per le Olimpiadi invernali 2026. Sarebbe straordinario esporre lì il vecchio trenino, che è uno dei simboli di Cortina, è nelle corde di tutti. Quei due treni, di tre vagoni ciascuno, uniti in convoglio, erano a Mantova, in una officina, dove sono stati ristrutturati. Sono stati ridipinti nei colori originali. Ora sono a Trento, dove intendono utilizzare il treno con la matricola 007, mentre sono disposti a cedere l'altro, con il numero 008. In un primo tempo si era parlato di comodato d'uso gratuito, poi hanno deciso per la cessione, in cambio delle spese sostenute per sistemarlo. Sono tutte questioni da definire. La stessa amministrazione comunale ampezzana sta valutando le modalità per riportare il treno a Cortina».
ESPOSIZIONE INTERATTIVA
In quanto al futuro utilizzo, ci sono già delle idee: «Io vorrei conservare uno dei tre vagoni così com'era, con i sedili di allora, per far capire come si viaggiava. Su alcuni schermi potremmo trasmettere i video con le immagini, tratte da documentari amatoriali, oppure da film dell'epoca. Altri due vagoni potranno accogliere un museo sulla Ferrovia delle Dolomiti, ma non statico, noioso: lo vorrei dinamico, interattivo, coinvolgente per il pubblico, per chi ricorda quel trenino e c'è salito, per chi ne ha soltanto sentito parlare».
SIMBOLO DEL 1956
Secondo Luigi Alverà, vicesindaco e assessore allo sport, questa azione potrebbe rientrare nel più complesso progetto di un museo diffuso delle Olimpiadi e dello sport, suggerito dagli Atleti Azzurri d'Italia, sui luoghi dei Giochi 1956, in vista delle nuove Olimpiadi. Oltre alla sede centrale allo stadio del ghiaccio, simbolo del 1956, si potranno infatti andare a coinvolgere altri luoghi iconici della valle, come il trampolino di Zuel.
Marco Dibona
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