IL SOSTEGNO
PIEVE DI CADORE La solidarietà per i sanitari del Giovanni Paolo

Venerdì 3 Aprile 2020
IL SOSTEGNO
PIEVE DI CADORE La solidarietà per i sanitari del Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore è tanta quanto la vicinanza dei cadorini. Piccoli grandi gesti di generosità ed affetto vengono fatti, spesso in silenzio, ma sempre con infinita gratitudine. E sono le pizze il miglior tramite, e di pizze ne sono arrivate in queste giornate al personale in trincea, quelle della Botte del Re di Calalzo e della Pizzeria 2+2 di Tai consegnate negli appositi contenitori ed accompagnate da sorrisi, dietro le mascherine, incoraggiamenti e ringraziamenti. Pur non essendo stato interessato da ricoveri per l'epidemia di Covid 19 anche l'ospedale di Pieve è in stato di allerta dal 13 marzo. E' attivo un filtro all'ingresso per il controllo degli accessi, grazie al personale della Protezione Civile, ed è stata aperta un'area per sospetti Covid al secondo piano, piano che è stato riorganizzato e trasformato. Il personale, con i presidi di sicurezza necessari, è impegnato a fare i tamponi sulle persone che vengono inoltrate dai medici di base perchè presentano i sintomi; in caso di positività i contagiati vengono trasferiti per ricoveri e cure all'ospedale di Belluno. Al lavoro senza risparmiarsi. Anche gli operatori in forza a Pieve portano sul volto i segni delle mascherine protettive tolte a fine turno, stanchi e provati ma sempre pronti ad un sorriso verso i pazienti, ad una parola di incoraggiamento pur filtrata dallo schermo protettivo. Un grande ringraziamento va a tutti loro e ai tanti impegnati su questo difficile fronte così il sindaco di Pieve Bepi Casagrande che allarga i grazie agli operatori delle due strutture per anziani presenti sul territorio, quella per gli autosufficienti nell'ex albergo Dolomiti e quella per non autosufficienti, la Marmarole nell'ex Vazzoler. Nessun caso nelle due strutture, «speriamo continui così, hanno usato la massima prudenza chiudendo gli ingressi agli esterni prima ancora che lo imponessero le disposizion». Ben tre associazioni si sono rivolte al sindaco di Pieve per chiedere come poter contribuire, fra queste anche il gruppo di giovani di AvanPieve che hanno donato 2 mila euro all'ospedale: il ricavato del carnevale. Ancora Casagrande: «Con orgoglio ho visto con quanta passione hanno lavorato insieme i volontari della Protezione Civile ed i nostri, molti sono i più giovani consiglieri comunali, per la distribuzione delle mascherine. Visti i dati ci possiamo ritenere fortunati rispetto ad altre realtà, certo speravo che fossero ancora meno i casi, speravo che le nostre montagne avrebbero fatto da barriera, non è così».
Giuditta Bolzonello
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