«Il sindaco è in disarmo: crisi politica profonda»

Domenica 26 Maggio 2019
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BELLUNO A quando il rimpasto di giunta o la riassegnazione delle deleghe? Cosa sta succedendo alla maggioranza di Jacopo Massaro? I consiglieri di opposizione hanno commentato la fuoriuscita di Fabio Rufus Bristot, che ha vissuto in pieno «una tempesta Vaia», prima di prendere la decisione finale. «Accoglieremo volentieri Fabio Bristot in uno scranno vicino al nostro incalza Paolo Bello, del Partito democratico -, perché effettivamente tutte le sue motivazioni sono temi che noi sosteniamo da due anni. Il destino di questa maggioranza è in mano alla maggioranza stessa. Sarà da vedere quale sarà il rimpasto di giunta», chiude Bello.
Per Paolo Gamba, di Belluno è di Tutti, «è inutile parlare di Massaro o di Bristot. Il sindaco è in disarmo. Dispiace che il Pd abbia parlato di portarsi via il consigliere Bristot, perchè avremmo voluto averlo noi».
Francesco Pingitore del Patto per Belluno, fa da memoria storica: «Da avversario onesto ricordo come già da qualche anno Bristot lamenta mal di pancia, soprattutto sulle manutenzioni ricorda Pingitore -. Lui che, quando era assessore nell'amministrazione di Ermano De Col, era un vulcano. Andava spesso a Venezia, da Floriano Prà a chiedere finanziamenti. Il consigliere del Patto fa un ragionamento in più: «E se guardiamo le amministrazioni di Massaro sono molti gli assessori che se ne sono andati prima. Valerio Tabacchi, ora Valentina Tomasi (la più votata nel 2017) e Maurizio Busatta». Il leghista Luciano Da Pian ha aggiunto: «il documento di Bristot è condivisibile e potrebbe essere sottoscritto da tutti noi». Le conclusioni sono affidate a Raffaele Addamiano, di Obiettivo Belluno. «La critica della minoranza non è fine a sé stessa, ma propositiva. E in questi anni abbiamo dato modo di dimostrare che sappiamo dare dei suggerimenti sottolinea il capogruppo di Obiettivo Belluno -. Le dimissioni dei due assessori e quelle del capogruppo di Insieme per Belluno sono una serie di eventi da leggere sotto diversi modi. C'è una crisi politica profonda, la gente è stufa degli annunci a spot. Si pubblicano delle cose che sono intenzioni, come se fossero opere già fatte. I più maliziosi vedono un disegno occulto, dietro a questi fatti. Mi riferisco alle regionali 2020», chiude Addamiano leggendo la conclusione di Bristot: «Non voglio vedere una Belluno rassegnata. Non voglio vedere una Belluno spenta che non sa più dire né osare, avendo preferito da tempo indossare l'abito del tran tran quotidiano». Addamiano: «Non mi piace. Clic».
Fe.Fa.
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