Il salto con gli sci è uno sport che ha scritto capitoli gloriosi a Cibiana

Mercoledì 10 Settembre 2014
Il salto con gli sci è uno sport che ha scritto capitoli gloriosi a Cibiana di Cadore, nel secolo scorso. Una storia fatta di tanti personaggi, un paese intero che si dedicò, per decenni, a questa disciplina, quando era praticata e diffusa in molte valli italiane. Una storia raccolta nelle 200 pagine e oltre 250 fotografie del libro «Quei ragazzi nati sotto i Spighe de Roan», fortemente voluto da Osvaldo Da Col, che ha impegnato gli ultimi tre anni nella raccolta di dati, informazioni, documenti, immagini. Una storia che rivivrà domenica, alle 17.30, al centro culturale Taulà dei Bos di Cibiana, per la presentazione del volume, stampato dalla Grafica Sanvitese.
Il salto con gli sci sarà il protagonista, ma ci sarà spazio anche per altre discipline sportive, che videro i giovani di Cibiana emergere, in Italia e nel mondo. Basti dire del bob, con le medaglie olimpiche e mondiali di Nevio De Zordo, scomparso di recente, lontano dal suo paese, in Germania.
Ha un vissuto di emigrante anche Osvaldo Da Col, nato nel 1940, che da ragazzo vide l'epopea del salto, dai primi rudimentali trampolini, costruiti con la neve, sino alla realizzazione di un impianto importante, inaugurato il 16 marzo 1952. Durò sino all'alluvione del 1966, che lo distrusse e spazzò via una tradizione antica. Da Col inventò i murales di Cibiana, trent'anni fa, con l'artista Vico Calabrò. Oggi trova, nella stesura di questo libro, un altro motivo per far parlare delle glorie del suo paese. Lo fa con semplicità, raccontando «la vita di una piccola comunità delle Dolomiti bellunesi e dei suoi abitanti, che hanno saputo arricchire il senso della loro vita anche con lo sport. Lo hanno fatto con tanta passione e con tanto impegno da far rimbalzare il nome di Cibiana di Cadore sulle più prestigiose cronache sportive».
Si parlerà di Bruno Da Col, il primo italiano a saltare 100 metri, a Ponte di Legno. E poi Bruno De Zordo, tante volte campione italiano. E Nilo Zandanel, che volò 144 metri a Oberstdorf, e tanti altri. Si sorriderà, guardando le fotografie in bianco e nero, un po' sbiadite, che mostrano uno sciame di bambini, o poco più, con grandi sci di legno, molto più alti di loro. Sono «Quei ragazzi nati sotto i Spighe de Roan», molto più della semplice cronistoria di un'epopea, ma il racconto della vita e quindi dei sentimenti, le speranze, le delusioni, le feste e gli aneddoti di oltre un secolo di storia di Cibiana.(((dibonam)))

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