IL RICONOSCIMENTO
BELLUNO Vince il premio Avvocato dell'anno antitrust. La bellunese

Martedì 27 Ottobre 2020
IL RICONOSCIMENTO
BELLUNO Vince il premio Avvocato dell'anno antitrust. La bellunese Sabrina Borocci mette in tasca, così, un nuovo riconoscimento: già il Sole 24 Ore, difatti, l'aveva collocata - nell'elenco Women in antitrust 2016 - tra le 150 donne più influenti al mondo. Ora la Legalcommunity la rimette sul palco con questa motivazione: «Alla guida di un team tra i più competenti ha lavorato, nel 2019, su un caso complesso di presunto cartello anticoncorrenziale».
CHI È
Nata a Belluno da madre zoldana (Adoro la Val di Zoldo, perchè lì sono le mie radici, lì c'è la casa della nonna che non c'è più) e papà di origine marchigiana già carabiniere a Longarone negli anni del Vajont, dopo la maturità al liceo scientifico Galilei e la laurea in giurisprudenza a Bologna è partita con i master, a Londra il primo. Ora vive a Milano dove fa l'avvocata e la mamma. Ma a Belluno ci viene appena può: «Ci sono tornata per 4 mesi, durante il lockdown. godendomi, quando si poteva, le passeggiate a Pedeserva. La montagna e la natura, per chi vive a Milano come me, hanno una funzione pacificatrice, ci dimostrano che sono più forti di noi e del Covid». Belluno tra rose e spine, a suo dire: «Rimane un ambiente difficile per le donne, e per gli adolescenti è asfittica. Ma Belluno, i giovani devono saperlo, è anche uno straordinario blocco di partenza per la solidità dei valori che si coltivano».
L'IMPEGNO PROFESSIONALE
Si occupa, insomma, di proteggere il mercato «in un campo da gioco che sia corretto e trasparente». Impegno che così spiega: «Ci sono norme, principalmente europee, che impongono alle imprese di avere comportamenti corretti, a tutela delle altre imprese e anche dei consumatori». Borocci porta un esempio concreto che riguarda i cartelli: «Più imprese si accordano sui prezzi di un prodotto e questo lede il mercato: non ci sarà pressione competitiva tra concorrenti per produrre il prodotto migliore e il consumatore avrà un prezzo frutto di una collusione e quindi necessariamente più alto». I cartelli ovviamente sono l'esempio più estremo.
Daniela De Donà
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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