IL RICONOSCIMENTO
BELLUNO La busta paga di giugno aveva lasciato l'amaro in bocca

Mercoledì 15 Luglio 2020
IL RICONOSCIMENTO
BELLUNO La busta paga di giugno aveva lasciato l'amaro in bocca a qualche operatore sanitario dopo essere stato in trincea a combattere col Covid. In realtà i sindacati uniti hanno ottenuto dalla Regione quasi 2 milioni di euro per i sanitari bellunesi e la fetta più grossa deve ancora venire. Lunedì erano al tavolo con la Usl 1 Dolomiti. C'erano Cgil, Cisl e Uil, funzione pubblica con Mario De Boni e Gianluigi Della Giacoma, poi Lorella Vidori confederale Nursingup e Marina Carrelli Uil: hanno sottoscritto il primo accordo. Con la busta paga di luglio molti si troveranno 1200 euro in più, altri 840 euro, e altri ancora 480. Ed è solo la prima tranche.
I FONDI
L'accordo regionale ha stanziato per Usl 1 Dolomiti un totale di 1 milione 966mila euro. Un terzo di questi fondi (655mila euro) vanno a remunerare le indennità di malattie infettive e terapia intensiva e sub intensiva, oltre al lavoro straordinario per i mesi di febbraio marzo e aprile 2020 e sono stati erogati a giugno. Mentre per gli altri mesi seguiranno l'erogazione normale dell'azienda. «Ci siamo preoccupati - spiega Mario De Boni Cisl Fp - che nel momento in cui fossero mancate le comunicazioni da parte di direttori di unità operativa e se ci fossero persone che non hanno percepito l'indennità per errore di comunicazione, quanto dovuto venga erogato a luglio. Insomma sono stati previsti eventuali correttivi. Ci siamo anche preoccupati che vengano erogate le indennità anche sotto altra forma con lo stesso importo a quel personale per cui il contratto nazionale non prevede indennità».
I PROGETTI
E infatti poi ci sono gli altri due terzi dei fondi che vanno erogati per specifici progetti, con due tipologie: il personale che ha lavorato presso i reparti Covid, con tre quote differenziate a seconda del tempo lavorato, e gli altri sanitari e amministrativi che hanno operato anche se non nei reparti. Ebbene sono circa 800 i dipendenti di Usl 1 che a luglio troveranno i soldi in busta paga, si tratta di chi era nei reparti Covid: 367 percepiranno 1200 euro, 117 dipendenti con presenza inferiore al 60% ma superiore al 40% avranno 840 euro e 159 lavoratori 480 euro. In questi progetti è stato previsto anche un aumento della quota per i coordinatori, dal 15 al 20%. Inoltre va riconosciuto come partecipante anche chi è stato in malattia o sorveglianza attiva. Sono previste poi delle progettualità relative a altri dipendenti che anche se non erano in reparti Covid hanno fatto attività connesse all'emergenza, sia personale sanitario che amministrativo. In questo caso ci sono progetti fino a 600 euro, che saranno erogati entro ottobre. «Per questo ci siamo aggiornati a primi di agosto - spiega De Bona - e abbiamo ribadito a auspicato che vengano erogati il prima possibile». «Quello di luglio - dice Gianluigi Della Giacoma Cigl fp - è un primo giusto riconoscimento a quei lavoratori che hanno permesso alla Regione Veneto di poter uscire dalla prima fase del Covid, molto meglio che in altre regioni. Zaia loda quello che è successo in Veneto ed è avvenuto perché, per fortuna, la regione ha un tessuto sanitario sano che tiene ancora e che ha risposto bene all'emergenza Covid. Parlo di tutta la rete ospedaliera anche territoriale, dal Dipartimento di prevenzione ai medici di base. Ora aspettiamo la seconda tranche per tutti quei lavoratori marginali nell'attività Covid, ma fondamentali nell'emergenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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